"Viva il Fascio" c’è scritto su uno dei muri che si trovano sulla via Provinciale davanti alla piazza della farmacia; di fronte al Comune invece, si notano scritte a spray ancora più evidenti come "Dux mea lux" (Duce mia luce) o "Dux nobis". Addirittura su un portone secondario dell’edificio comunale è stato dipinto un segno fascista. Provocazione o ragazzata? Questo dovrà dirlo chi indagherà sulla questione, perché siamo di fronte a un reato, punito della legge (quella del 1952), intitolata "apologia del fascismo".
La presenza di tali scritte e di tali simboli, oltre che antiestetica, è dunque penalmente illecita. Le scritte ed i segni presenti sui muri cittadini, infatti, configurano in pieno il reato di "apologia del fascismo" previsto e punito dalla XII Disposizione Transitoria e Finale della Carta Costituzionale oltre che dagli artt. 1 e 4 della Legge 20 giugno 1952 numero 645.
Il sindaco di Primaluna, Mauro Artusi, è indignato: "Ho letto il vostro articolo e immediatamente avvisato la Digos per le misure opportune. Provvederemo a cancellare le scritte, in accordo con i proprietari degli immobili imbrattati. Personalmente e come sindaco non tollero questo episodio gravissimo sia per il deturpamento in quanto tale sia soprattutto per il tipo di messaggio lanciato. Già sarebbe grave se si trattasse di una ragazzata, ma mi auguro che questa azione vergognosa non sia una forma di risposta alla nostra recente iniziativa che ha dato maggire enfasi rispetto al passato alla "Giornata della memoria".
In questa pagina alcune immagini scattate domenica a Primaluna