Spedizione fallimentare a Kiev, ecco il passaporto controverso



In questa pagina le immagini del famoso passaporto colelttivo rilasciato a Lecco il 22 marzo del 2007, lo stesso che ora è al centro della vicenda giudiziaria che vede contrapposti i coristi premanesi e il Viminale. Secondo la memoria difensiva depositata dall’Avvocato dello Stato al tribunale di Milano, quelli del ‘Nives’ avrebbero dovuto sapere che questo genere di passaporti non viene considerato valido nel paese che volevano raggiungere: l’Ucraina, appunto.

Molto semplice e "visibile" la replica – per ora verbale – del coro: noi ci siamo informati, certo, prima di partire per quella diasastrosa esperienza. E lo abbiamo fatto, raccontano, proprio all’ufficio passaporti della Questura lecchese. Prova ne è questo stesso documento nel quale è l’ufficio pubblico ad indicare in modo chiaro il paese estero di destinazione (l’Ucraina per l’appunto).
Una volta autorizzati da chi si occupa di rilasciare passaporti, a chi altri avremmo dovuto chiedere ulteriori conferme, si domandano ora i premanesi.

La controversia vede il coro impegnato nella richiesta di un risarcimento per complessivi 50mila euro.

Prossima scadenza, l’udienza fissata a Milano per il 25 maggio del 2011.

 

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