VILLA DE VECCHI, SUL SUO RECUPERO INCOMBE IL RISCHIO IDROGEOLOGICO



Posti a sedere esauriti nella sala consiliare “Valente Selva” nel municipio di Cortenova: una quarantina  gli spettatori che hanno partecipato alla conferenza indetta dal comitato ‘Salviamo villa De Vecchi’, anche il sindaco Selva ha seguito interessato la conferenza.Nonostante il tempo passato, nonostante sia caduta spesso nel dimenticatoio o preda dei vandali non smette di suscitare interesse la prestigiosa villa De Vecchi di Cortenova.
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“Un edificio eclettico incastonato nel verde della valle”, l’ha definita Gianfranco Scotti, capo delegazione del FAI di Lecco, raccontandone la storia dalle radici all’oblio che la caratterizza purtroppo oggi. Con aneddoti particolari legati a ciò che doveva rappresentare secondo le intenzioni del committente e del progettista: “Nata da tensioni patriottiche e romantiche".

La villa si deve a un architetto particolare del quale ancora non si sa molto – Alessandro Sidoli  – milanese, talento in parte inespresso che non riuscì a vedere finita la propria opera, perchè morì prima che venisse completata. Guardando foto dell’edificio della metà degli anni Novanta ci si chiede come sia stato possibile che una dimora di tale bellezza sia stata consegnata all’oblio in così pochi anni.
Ebbe una chance di essere salvata quando la Comunità Montana la inserì tra le aree candidate a diventare sede dell’ente, ma poi ad essa venne preferita la Fornace di Barzio.

Nel 1975, ha aggiunto il sindaco Luigi Selva, una ditta presentò una proposta di acquisto dell’intera area compresa la montagna che la sovrasta, ma essendo legata a intenzioni di edificazione indisciplinata, l’amministrazione di allora rifutò i permessi.

Nella seconda parte della serata Marco Sampietro dell’associazione Amici della Torre di Primaluna, ha condotto i presenti alla scoperta di De Vecchi, conte molto amico dell’esploratore Gaetano Osculati con il quale condivise numerosi viaggi in Oriente, al punto che il primo progetto dell’edificio richiamava gli echi di quelle terre.
Una lunga storia quella di Felice De Vecchi, una esistenza legata ai viaggi ed al patriottismo, all’arte romantica ed alle gioie della villeggiatura in una terra viva e piena di iniziative com’era la Valsassina ai tempi del Risorgimento. Erano questi luoghi capaci di attrarre nobili e intellettuali.

Prima della fine dell’incontro una toccante e sentita riflessione del primo cittadino di Cortenova, Selva: “Una grave ed importante perdita, se non riusciremo a salvarla perlomeno cerchiamo di ricordare questo importante luogo” ha detto.

Al termine Paolo Barbieri patron del comitato ‘Salviamo villa De Vecchi’ ha presentato la petizione per il recupero dell’edificio.  "La sovrintendenza ai beni culturali – ha però raffreddato gli animi Barbieri – tramite la dottoressa Rostagno ha messo un freno a tutto, presentando rischi e pericoli dovuti allo stato idrogeologico dell’area". Un problema questo su cui il comitato ha intenzione d’indagare, che nel frattempo sta cercando contatti con i proprietari del luogo e si muove per creare un fondo/archivio di conservazione di materiali e testimonianze sulla sfortunata villa.
Il desiderio di veder rinascere la stupenda villa De Vecchi non muore negli intenti del comitato anche se il tempo e le condizioni sempre più tristi della dimora lasciano davvero ben poche speranze.

 

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