PROTESTE DOPO LE MAXI NOZZE A CASARGO. MA IL CFPA ”È UN RISTORANTE”



In realtà, non è che il CFP Alberghiero in Alta Valsassina sia diventato improvvisamente un "ristorante" vero e proprio: di fatto, l’accavallarsi di due celebrazioni "a tavola", molto visibili, ha scatenato commenti e illazioni, comprese varie lettere giunte anche alla nostra redazione. Ne diamo conto di seguito, allargando il dibattito ai vertici del CFPA che ci hanno risposto in maniera articolata sul tema (in calce alle missive le dichiarazioni di presidente e direttore che ribattono punto per punto a tutte.le critiche. E anzi in qualche modo vanno al contrattacco.

La prima lettera ci è stata girata da un associato dell’Agenzia "Alta Valsassina" e riguarda proprio questo argomento:

Ho letto delle polemiche, soprattutto su fb di
Valsassinanews, relative al matrimonio del sindaco di
Premana. La cosa sconcertante è che si replica il
3 maggio con un altro pranzo a pagamento.
Se una struttura pubblica, esentasse e con manodopera
praticamente gratuita, si mette a fare soldi e nessuno
dice niente… Mi aspetto che l’Associazione dica
qualcosa pubblicamente. E presto.

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Direttore, nel sonnecchiare in Alta Valsassina negli ultimi anni la scuola alberghiera di Casargo ha spesso promosso iniziative di ampio respiro che hanno fatto conoscere scuola e territorio. La didattica inoltre, pur non avendo esperienze dirette, mi risulta essere all’altezza e non sono mancate fattive collaborazioni tra l’istituto e il territorio.

Tuttavia, e spero Lei voglia concedermene lo spazio sul suo giornale, vorrei solleticare e sollecitare un recente dibattito di cui si parla in Alta Valle, ma a mezza voce e raccogliendo i pezzi qua e là. La scuola alberghiera pare si sia aperta agli esterni offrendo cene vere e proprie, ma forse in pentola prossimamente bollono anche banchetti. A gusto personale non nascondo più di una perplessità su questa scelta perché mi sembra un modo per incidere negativamente su un territorio andando in contrapposizione e in contraddizione con gli esempi di ristorazione presente. Tuttavia non è il mio intento lanciare un sasso senza curarmi di che effetti produca e quindi spero che questo mio breve interrogativo non cada nel vuoto e possa raccogliere la risposta delle parti: penso sicuramente alla scuola alberghiera, ma anche al comune stesso e al Consorzio Turistico.

L’iniziativa in questi termini mi sembra poco opportuna anche perché la scuola non dovrebbe andare in "concorrenza sleale" con il settore per cui vuole formare, o forse è solo didattica? Spero francamente di aver capito male e che in Alta Valle non si replichi lo scontro tra Scuole Alberghiere e Ristoranti che sta già avvenendo in altre zone… Per intanto  non voglio saltare alle conclusioni e spero che diversi soggetti  entrino nel merito, aiutando a capire chi scrive, ma forse e soprattutto tutti quanti.”

Lettera firmata

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Gentile Direttore,
innanzitutto desidero ringraziarLa per aver sollevato per primo
all’attenzione dell’opinione pubblica la questione della scuola alberghiera di
Casargo e della attività di ristorazione svolta verso l’esterno. Lo spinoso
tema seppur a cuore di molti esercenti, o ex come il sottoscritto, è stato
sistematicamente ignorato da i comuni, che nel frattempo predicano di turismo,
rilancio economico e valorizzazione del territorio, e dall’agenzia turistica
alta valsassina.
Oltre a questo vorrei esprimere qualche considerazione per avviare un
dibattito costruttivo. Mi sembra ovvio che si debba partire dall’assunto che il
Cfpa è una scuola, e come tale persegua la primaria finalità dell’istruzione e
dell’interesse pubblico, tutto ciò anche con i soldi di tutti i contribuenti;
dall’altra parte abbiamo i ristoratori la cui attività oltre a generare reddito
di impresa è finalizzata ( mi si consenta la semplificazione ) al sostentamento
di sè e delle proprie famiglie oltre che a versare un cospicuo ammontare di
tasse, tra cui anche non irrilevanti tributi locali e comunali.
Ora mi risulta che la scuola organizzi convivi, come quello per le nozze del
sindaco Bertoldini, con il quale non voglio polemizzare anche se spiace
constatare come a volte i rappresentanti delle istituzioni manchino di certe
sensibilità. Penso anche a cene e pranzi sociali, come quello del 3 maggio per
le celebrazioni posticcie  della Liberazione. Immagino  non si sarà una
partecipazione oceanica e quindi fuori portata di qualsiasi altro ristorante
Valsassinese, ma tant’è.. e per prenotare è  possibile chiamare il Comune di
Casargo!
Il Tutto in un periodo di crisi senza precedenti che ha messo in ginocchio
anche il settore della ristorazione, che ha subito in prima linea l’azzeramento
del potere di acquisto delle famiglie oltre che l’incremento di oneri e costi
che gravano sempre più su i magri incassi.
Questa grigia situazione è a mio avviso ancora più grave in Altavalsassina
dove le imprese attive nel settore e quasi tutte a carattere prevalentemente
familiare fanno i conti con una perdita di redditualità drammatica (
negativissimi le ripercussioni della crisi aziendale Grattarola, purtroppo non
isolata ) e di un calo delle presenze turistiche, sia in termini quantitativi
che qualitative, che desta più di una preoccupazione e per il quale attualmente
non vi sono inversioni di tendenza visibili.
 Io non metto in dubbio che la scuola alberghiera possa essere un valore
aggiunto per il territorio e nè che la stessa disponga di tutte le
autorizzazioni e dei permessi del caso; tuttavia è innegabile che vuoi per la
sua organizzazione pubblica, per la fiscalità e per la mancanza di costi
significativi di manodopera, quantomeno per gli alunni, finisca per determinare
una forma di concorrenza sleale verso i ristoranti, agriturismi, rifugi e
affini del territorio.
I quali difficilmente potranno reggere la concorrenza di una realtà il cui
scopo precipuo è no-profit.
 Nonostante numeri e successi sciorinati dal cfpa, dei quali non ho motivo di
dubitare ( anche se mi risulta che l’aumento delle iscrizioni all’alberghiero è
comune a tutta Italia) una situazione di questo tipo porta con sè il concreto,
ma per ora ignorato, rischio di desertificare il tessuto socioeconomico del
territorio mettendo a repentaglio la sopravvivenza degli operatori economici
che non hanno ancora alzato bandiera bianca.
Con conseguenze negative dal punto di vista economico, occupazionale e sociale
a danno del benessere di tutti. E la domanda spontanea è: ma tutto questo,
conviene veramente a qualcuno?!
altrimenti oltre a paesi ancora più morti, e movimento e passaggio fuggiti
definitivamente altrove vedremo assieme ai camerieri e cuochi in erba in
partenza per Londra su un aereo ryanair anche qualche ex esercente.
Con stima

Lettera firmata 

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APAF, NOMINATO IL NUOVO C.d.A.<br> SILVERIJ CONFERMATO PRESIDENTEAttenzione: il CFPA ha la licenza per la ristorazione che lo obbliga a: "Pagare al Comune di Casargo una tassa dei rifiuti di migliaia di euro": lo dice in forma ufficiosa Francesco Silverij, presidente del CFPA, aggiungendo di essere infastidito da questo dibattito: "Abbiamo portato in tutta Europa il nome della Valle, grazie alle nostre iniziative". Sottolineando che vengono accettati solo eventi con capienza superiore ai 200 conviviali, ribadisce che i due pranzi criticati anche su Facebook sono d’iniziativa di sindaci, quello di Premana e per il 3 maggio di quello di Casargo. 

Poi passa la palla per le affermazioni ufficiali al legale rappresentante della scuola, ossia il direttore Marco Cimino. Ecco cosa ci ha detto:" Come direttore devo gestire gl’indirizzi che ricevo dal consiglio di amministrazione e dall’azienda speciale (l’APAF il cui socio unico è la Provincia ndr).  Tengo a precisare che la scuola ha finalità didattiche e la crescita degli studenti passa anche attraverso esperienze professionali come quelle citate. Tutto ciò nell’ambito del regolamento dell’istituto, pubblicato sul nostro sito e quindi trasparente".

Non è convinto Cimino che ci sia una concorrenza al territorio semmai integrazione: "Ci siamo posti come realtà che collabora. Ne abbiamo dato esempio in alcune manifestazioni importanti per l’Alta Valle come il Giir di Mont e il Malamute day, quando abbiamo messo a disposizione dei numerosi partecipanti i posti letto che restano liberi durante i periodi di sospensione delle lezioni. Anche con le attività interne cerchiamo di aggiungere qualcosa alla Valle. Le gare di prestigio internazionale, da noi ospitate, portano qui i ragazzi e le loro famiglie, consumatori in più che frequentano la ristorazione locale".

Per quanto riguarda i costi della manodopera CImino aggiunge: "I nostri studenti non vengono sfruttati ma ricevono un compenso palese e trasparente".

Sulla questione della fiscalità spiega: "La struttura permette l’integrazione tra le attività formative e le esperienze professionali, per questo motivo, da sempre, siamo tenuti a pagare tasse aggiuntive e ottenere permessi regolari". Poi ricorda che l’impostazione è in linea con quanto viene fatto in tutta Europa, in analoghe realtà formative.

 

 

 

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