Venerdì, sabato e domenica tra microbirrifici (molti) e produttori tipici (un po’ pochini), in un contesto particolare come quello della tradizionale Sagra agostana però con molta meno confusione e parecchi aspetti positivi da segnalare. Certo, come tutte le iniziative alla prima uscita rimangono vari dettagli da perfezionare, ma ci sarà sicuramente l’occasione di farlo già nel 2015.

Malgrado il clima non esattamente favorevole (venerdì sera e sabato mattina faceva veramente freddo e spesso ha piovuto – tanto per cambiare) la gente è arrivata e ha potuto apprezzare in particolare la cospicua offerta di birre artigianali, alcune delle quali davvero di eccellente qualità; poi c’è stata molta musica e a lato delle proposte il pubblico si è dimostrato più eterogeneo di quanto ci si potesse attendere. Accanti ai giovani – il connubio boccale+concerto doveva attirare soprattutto loro – non sono mancate le famiglie e le persone di una certa età, incuriosite dalla presenza delle "pagode" a una settimana dalla solita Sagra.

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Qualche spina tra le rose: i produttori di birra forse erano un po’ troppi rispetto al flusso di visitatori (ma l’offerta, così, è stata ottima per i frequentatori della Sagra) mentre invece è stata notata una presenza piuttosto ridotta di tipicità gastronomiche. C’è chi si è lamentato dei bicchieri in plastica, usanza del resto invalsa alla maggior parte delle manifestazioni di questo tipo. Il vetro costa e si può introdurre immaginando un piccolo costo di accesso, magari unitamente all’omaggio di qualche "gettone". E a proposito di questi (i gettoni da un euro da acquistare per degustare le birre) alcuni lettori di VN hanno proposto di prevedere anche dei mini-assaggi ad esempio da 0,10 litri per potere sperimentare tante e diverse esperienze.

Dettagli, in un contesto generalmente positivo che lascia immaginare un possibile prosieguo di questa prima Sagra dei Territori nata in velocità e comunque in grado di lasciare un buon ricordo al suo debutto.