Aveva compiuto 64 anni nella vigilia di Natale Dario Busi, originario di Taleggio e valsassinese d’adozione. Trovato senza vita questa mattina nella sua abitazione, ‘Darietto’ era conosciuto e stimato come anima della Cooperativa Le Grigne di Primaluna. Con la sua voce e il suo impegno ha inoltre accompagnato numerose manifestazioni sportive. Nel 1992 fu anche la "mascotte vivente" della squadra azzurra di fondo alle olimpiadi di Lillehammer. Nel 2012, proprio per il suo impegno nel sociale, Dario Busi venne insignito del premio Melvin Jones dal Lions Club Valsassina.
Si apre nella tristezza il 2015 per la Valsassina, che perde e piange una delle sue figure migliori, un esempio per tutti e un ricordo che nessuno dimenticherà.
Valsassinanews si unisce al cordoglio di famigliari e amici. Di seguito le testimonianze e i ricordi che stanno giungendo alla nostra redazione.
"Lo siento mucho. Es un dia muy triste para mi. Era una gran persona y le areciaba mucho por su gran trabajo". (Mi dispiace, è un giorno molto triste per me. Dario era una grandissima persona e lo apprezzavo moltissimo per il suo grande lavoro).
Ionut Zinca, skyrunner e vincitore del Giir di Mont 2012
"Un dispiacere enorme. La Valsassina perde un personaggio di riferimento per tutte le famiglie che ruotano intorno alla cooperativa. E non solo per loro, ricordo il suo impegno nel mondo dello skyrunning, ha contribuito a fare diventare grande questa specialità".
Nicola Fazzini, sindaco di Premana
"Non ci credo!!! Grazie per tutti momenti di emozione trascorsi insieme e per tutto lo ché hai fatto per noi skyrunner. Mi manchi già".
Stephanie Jimenez, skyrunner e vincitrice del Giir di Mont 2009
"Il mondo skyrunning non sara più lo stesso senza di te. La tua passione, voglia di amicizia e fare festa non sono rimpiazzabili. Un grande buono e generoso uomo che come nessun altro ha dato tanto a questo sport. Ciao Darietto!!!"
Lo staff del Giir di Mont
"Purtroppo la scorsa notte se n’è andato un grande appassionato dello Skyrunning e della corsa in montagna. Era anche un dirigente, ma non di quelli politici. Uno vero. Uno che aveva riposto in coloro che praticavano lo sport che amava, la ragione di vita per resistere, sempre con il sorriso, anche di fronte alla propria limitazione fisica. Ciao Darietto, grazie di esserci stato"
Marco de Gasperi skyrunner
"A settembre alla ZacUP, mi disse che eravamo riusciti a mettere in piedi in due anni una manifestazione che non aveva fatto rimpiangere il mitico Trofeo Scaccabarozzi, e che la ZacUP era una delle poche vere Skyrace nel circuito e che sicuramente per lui meritava un palcoscenico internazionale. Darietto… è stato amico e sponsor delle prime ore della ZacUP. Ricordo ancora il suo abbraccio e il suo sorriso all’arrivo dell’ultimo trofeo Scaccabarozzi, da me corso per onorare la memoria di mio fratello pochi giorni dopo la sua scomparsa. Le lunghe telefonate nelle quali ti raccontavo la mia idea di gara, i primi incontri in Comune a Pasturo, i tuoi consigli. Quante volte ti ho rotto le scatole… e tu sempre pronto ad ascoltare e darmi delle dritte. Ricordo il tuo supporto per la prima edizione, e anche nell’ultima edizione, nonostante le nostre idee sulle regole fossero differenti, eri lì al mio fianco all’arrivo a vivere la gara. E poi ti sei impossesato del microfono e hai voluto intervistarmi. I tuoi complimenti sono sempre stati per me qualcosa di vero perchè sapevo che arrivavano da un cuore sincero. Ciao amico della montagna, ciao amico del cielo. Ora so, rubando le parole di Maurizio, che dall’alto potrai goderti le gare a fianco di Andrea".
Alberto Zaccagni
"Ciao Darietto……ti ricordiamo così alla prima edizione della ZacUP con la nostra capitana Debora Benedetti…… Ci hai dato una grande mano…..ci hai aiutato a capire come si organizza una Skyrace e ci hai condotti per mano…… Sei nei nostri cuori e la tua scanzonata allegria ci accompagnerà in ogni gara da lassù…."
Team Pasturo Asd
"Nel 2011, mentre coprivo per Valsassinanews l’arrivo del Giir di Mont, mi sono perso il tempo di uno dei concorrenti, mi sono girato e ho chiesto a Dario che era seduto all’arrivo: "hai magari visto che tempo ha fatto ?". Non ho ottenuto una risposta, sembrava non avesse capito. Ho continuato col mio lavoro e dopo cinque minuti, sento qualcuno che mi tocca una spalla, era lui, Dario che si era alzato, andando fino al centro risultati portando il tempo richiesto, con unp "scusa il ritardo".
Un grande uomo".
Fernando Manzoni – Valsassinanews