CORTENOVA – E’ andato a vuoto il primo tentativo di modificare lo statuto dell’Unione dei Comuni di centro Valle proposto in consiglio comunale a Cortenova. Il no alla proposta di modifica è scattato soprattutto per la richiesta di cambio dell’articolo che parla delle modalità di scioglimento dell’Unione, la quale avviene attualmente quando ne escono tre Comuni facenti parte. Il comma 7 recita attualmente che “il recesso dall’Unione di almeno 3 dei Comuni, deliberato dai Consigli Comunali a maggioranza qualificata di cui al precedente comma 1, determina lo scioglimento dell’Unione stessa”: la richiesta di modifica prevedeva che lo scioglimento avvenisse nel momento nel quale il numero di comuni facenti parte dell’Unione fosse inferiore a tre.
Inoltre, la decisione di recedere dell’Unione da parte di un comune attualmente deve essere comunicata entro il mese di settembre (per avere effetto a decorrere dal primo gennaio dell’anno successivo). La proposta di modifica prevedeva che la data della comunicazione slittasse al mese di ottobre.
Il primo ad argomentare il no alla modifica dello statuto è stato il consigliere di maggioranza Luigi Melesi il quale si è detto contrario perché prima di dire di si ad un cambio del genere, vorrebbe vedere sulla carta una analisi sullo stato dell’Unione.
“In tutti questi anni non sono stati prodotti dei documenti per capire dove si stava andando con l’Unione, non si è nemmeno cercato di fare un accordo con la Comunità Montana per migliorare i servizi” ha spiegato Melesi.
L’ex sindaco di Cortenova ha poi puntato il dito contro il primo cittadino di Pasturo, Guido Agostoni, il quale, secondo indiscrezioni avrebbe iniziato i contatti con Barzio in vista di una probabile uscita di Pasturo dall’Unione (indiscrezioni in parte confermate dallo stesso Agostoni al nostro giornale con questa dichiarazione: “L‘uscita di Introbio ha certamente creato difficoltà anche a Pasturo in particolare per la discontinuità territoriale – per questo in uno dei prossimi consigli sarà discusso questo problema”).
Luigi Melesi ha detto che “se l’Unione è fallita è in parte colpa di Agostoni il quale non può esimersi delle sue responsabilità” per poi aggiungere che il comportamento di Agostoni sarebbe in parte “massonico“, ricordando anche che quando Cortenova ha proposto Luigi Selva alla guida dell’Unione, lo stesso Agostoni avrebbe fatto il possibile perché questo non accadesse.
“Agostoni non può abbandonare la nave quando questa sta affondando, deve aiutare perché questo non accada” ha concluso Melesi.
No secco anche da parte della minoranza, che per voce di Sergio Galperti ha chiesto un programma concreto sul futuro dell’Unione perchè, come ha spiegato l’ex vicesindaco di Cortenova, “noi abbiamo sempre creduto in essa, ma in una vera unione dei comuni, non in una piccolissima unione con soltanto tre comuni, situazione che comporterebbe anche un aumento dei costi”.
“La scelta di Airoldi di abbandonare l’Unione è comprensibile (Introbio è stato il primo dei comuni dell’Unione ad uscire, seguito qualche mese dopo da Taceno), visto che era nuovo e non era a conoscenza del funzionamento della stessa, ma quella di Agostoni è una decisione gravissima, perchè Pasturo ha beneficiato per anni dell’Unione e quando non gli è più servita ha deciso di lasciarla” ha concluso Galperti.
Giancarlo Benedetti, capogruppo della maggioranza ha in parte difeso il sindaco di Pasturo anche se non condividendo la scelta della probabile uscita del’ente: “L’Unione è partita bene e ha funzionato, fino a che è venuta a mancare la coesione tra i diversi comuni facenti parte” ha spiegato Benedetti, “la morte dell’Unione si è concretizzata con l’uscita di Introbio, da quel momento in avanti la barca è iniziata ad affondare per mancanza di visione del territorio”.
“Un’unione dei comuni con Primaluna, Parlasco e Cortenova non ha senso” ha spiegato Benedetti, che per questo ha chiesto di rimandare il voto alla modifica dello statuto e di dare mandato al sindaco di Cortenova Valerio Benedetti per incontrare gli altri primi cittadini dei Comuni dell’Unione per vedere di capire il futuro della stessa.
Dunque, il voto viene rinviato finché non verrà elaborato un documento programmatico dell’Unione realizzato da tutti i Comuni.
Fernando Manzoni