CASARGO – La XXV Mostra regionale della Capra Orobica in scena in Alta Valle nel fine settimana ha colpito nel segno, lasciando un bel biglietto da visita del paese e della Valsassina e riuscendo a coinvolgere tanti allevatori e visitatori. Un’esposizione regionale che negli ultimi anni è stata in grado di crescere e raggiungere numeri importanti – quasi 400 capi per 40 allevamenti – e che ha richiamato migliaia di persone.
La macchina organizzativa non ha steccato e, anche se in passate edizioni qualcuno paventava il rischio che la “Capra” potesse salutare l’Alta Valle, ad oggi l’ipotesi sembra quantomeno remota e inattuabile: il territorio riesce infatti a sprigionare sinergie positive e in particolare la cornice di pubblico che accompagna le sfilate è di prim’ordine. Risponde bene anche la Pro Loco del paese impegnata per l’intera manifestazione a garantire il servizio bar-ristoro, proponendo piatti caldi di buona fattura per pastori, visitatori e anche per le autorità.
BAMBINI PROTAGONISTI
La capra è anche la festa dei bambini e non solo per l’irresistibile attrazione che in molti provano per l’animale, ma anche per le numerose iniziative per coinvolgerli e tra queste è stato riproposto il laboratorio didattico sulla pecora e la consueta recita del sabato sera con i ragazzi della primaria di Casargo che hanno strappato gli applausi del numeroso pubblico.
CAPRA = ECONOMIA
Più che positive le ricadute economiche per gli operatori del territorio e anche per gli ambulanti protagonisti della fiera domenicale. L’elevato numero di visitatori di passaggio, ma anche stanziali come gli abitanti delle seconde case nel territorio, gradiscono la manifestazione e spesso la accompagnano alla scoperta del territorio. Un grande cartolina con due grandi corna sopra per dare un po’ di ossigeno a cassetti asfittici.
LA CENA DEI DUE PRETI
Sabato sera alla cena dell’autorità – come da tradizione degli ultimi anni avvenuta in concomitanza della cena del pastore nell’area gestita dalla Pro Loco e non più alla scuola alberghiera – al tavolo dei Big non uno, ma ben due “Don”: Bruno e Brunello. Don Bruno Maggioni non si è risparmiato e con il solito trasporto ed energia ha scambiato parole con tutti, alternandole di tanto in tanto con qualche telefonata e qualche canto; Don Antonio Brunello invece è stato decisamente più posato e si è alzato dal tavolo solo a fine cena … e con la pancia ben piena.
DA REGGIO E TRENTO
Gli effetti del video virale dello scorso anno – “Pelo Lungo, Corna Belle” – si sono sentiti anche nella XXV edizione. Alcune compagnie di ragazzi hanno infatti voluto partecipare alla manifestazione proprio richiamati da quella ormai celebre intervista. Tra questi record di km per una macchina da Reggio che sabato, dopo aver consumato la cena, e ritornata in Emilia e anche un gruppo di Trento – che ha chiesto info proprio sulla pagina Facebook di VN – prima di cedere al belato caprino.
R. P.