BARZIO – Un’interpretazione rivelatasi scorretta delle norme sulla previsione del gettito/prelievo Imu ha reso particolarmente travagliata la compilazione dell’assestamento di bilancio a Palazzo Manzoni, assestamento reso comunque possibile dalla presenza dell’avanzo di bilancio, un “tesoretto” accumulatosi negli ultimi anni.
A complicare i normali conteggi i dubbi sorti lo scorso ottobre durante un normale confronto tra l’assessore al bilancio, Silvia Crippa, e l’ufficio di ragioneria attorno ai capitoli relativi ai trasferimenti nelle casse dello stato della quota del gettito IMU e del Fondo di solidarietà comunale (F.S.C.), confronto che ha portato a evidenziare uno sfalsamento tra gli importi alla luce dei ritardi dei recuperi Imu da parte dell’Agenzia delle entrate. L’ufficio ragioneria insieme all’assessore e ad altri colleghi dei comuni di Margno, Cremeno e Primaluna ha così ricostruito l’intero bilancio 2015 del Comune di Barzio intervenendo per riportare in ordine le somme. Permettendo in ultima analisi di non sforare il Patto di stabilità, i cui effetti avrebbero potuto avere conseguenze anche finanziarie sulle casse dell’ente.
In parole povere Barzio, pur coi conti in ordine, si è ritrovata ad essere meno ricca di quanto pensasse solo pochi mesi fa. Le ricadute si faranno necessariamente sentire, ad esempio sui contributi elargiti alle associazioni e sui servizi non essenziali. Con ogni probabilità l’amministrazione guidata dal sindaco Andrea Ferrari – assente per un ricovero ospedaliero dunque sostituito dal vice Piergiorgio Airoldi – dovrà anche mettere mano alle aliquote fiscali, banalmente aumentare le tasse, disattendendo così le politiche di prelievi il meno incisivi possibili seguite in questi anni. Ma resta un capitolo, quello della tassazione, su cui l’assessore al Bilancio ancora non può esporsi dal momento che lo Stato centrale non ha tuttora definito quali provvedimenti inserirà nella Legge di stabilità (solitamente approvata dopo Natale).
Una situazione difficile per il Comune di Barzio che si trova con risorse limitate nonostante ogni anno residenti e proprietari di case contribuiscano alla sola voce IMU con un gettito abbondantemente superiore ai 2 milioni di euro. Un paradosso che bene ha illustrato all’assemblea l’assessore Crippa: “Negli anni dal 2005 al 2010 lo Stato versava contributi ai comuni e al nostro in particolare per cifre che andavano dai 250.000 ai 350.000 euro annui oltre alle normali imposte e tasse proprie. Dal 2011 in poi c’ è stata una strana inversione di tendenza: lo stato cominciò a trattenere parte delle entrate comunali. Dal 2013 in poi grazie al fondo di solidarietà comunale il Comune di Barzio non riceve più soldi dallo stato ma li versa (con regole e tempistiche veramente poco chiare). Stiamo parlando nell’ordine di queste cifre: nel 2013 euro 1.321.000,00, nel 2014 1.500.000,00 e nel 2015 1.740.000,00. I contribuenti versano un totale di 2.450.000 euro ciò significa che il 70% delle entrate del comune per il 2015 vengono trattenute dallo stato tramite l’agenzia delle entrate. Il contribuente non versa quindi al comune di Barzio ma versa prevalentemente e direttamente nelle casse statali.”
“La domanda sorge spontanea – prosegue Crippa –: questo meccanismo chiamato Fondo di Solidarietà per i barziesi e per i villeggianti di Barzio tanto solidale non è. E nemmeno lo è per Cremeno, Moggio e Cassina. Viene da chiedersi però anche come mai a Barzio rispetto alla vicina Cremeno, nostra gemella per numero di abitanti, territorio e vocazione turistica, vengano trattenuto dallo stato in tre anni ben 833 mila euro in più.”
Pur condividendo da tempi non sospetti il “disagio” per tale incomprensibile gestione del Fondo di solidarietà, i consiglieri di minoranza guidati da Paolo Bianchi non hanno nascosto la delusione nei confronti di una maggioranza poco attenta nell’evitare il verificarsi di queste complicazioni. Nello specifico, Bianchi rimprovera alla giunta di non essersi dapprima eretta capofila di una serie di Comuni “destabilizzati” proprio dalle esigenze del F.S.C. e successivamente di non essersi impegnata per realizzare al meglio le gestioni associate o le fusioni tra i Comuni. Infine Bianchi riconosce alla maggioranza “la responsabilità amministrativa di questa situazioni, conseguenza di scelte o non-scelte intraprese“.
Considerazioni a cui obiettano vicesindaco e assessore al Bilancio, scollegando l’eventuale fusione tra Comuni dalla specifica problematica finanziaria oggetto della seduta; ma per quanto riguarda le responsabilità interviene anche il segretario comunale, Mariagrazia Padronaggio: “Non si faccia confusione tra scelte politiche ed errore contabile. A sollevare il dibattito è stato un errore contabile e la responsabilità è del dirigente, del segretario, a loro spetta confrontarsi e aggiornarsi sulle normative. Si è proceduto in questo modo, convinti che la procedura fosse corretta; l’errore è derivato da una confusione legislativa e non consta né dolo né colpe. Se durante la procedura fosse sorto un dubbio, questo sarebbe comunque stato chiarito a livello di chi gestisce la contabilità“. Inoltre, aggiunge il vicesindaco, “appena è sorto il dubbio sull’esattezza dei conteggi si è attivata la macchina per i relativi controlli, nonostante nemmeno i due revisori dei conti avessero rilevato anomalie“.
Rimediato all’errore contabile dunque, e approvato dalla sola maggioranza l’assestamento di bilancio che permette al Comune di Barzio di non “sforare” il Patto di stabilità, restano le parole del primo cittadino Andrea Ferrari che, attraverso una lettera fatta giungere in sua assenza, si scusa con la cittadinanza ma lancia anche una provocazione: “Questo mese di sacrifici e tagli e questa importante esperienza ci permetteranno di ripartire nel 2016 con ancora più entusiasmo e voglia di fare. Infatti, nonostante queste “rapine di Stato”, che si sono moltiplicate soprattutto negli ultimissimi anni, questa amministrazione ha sempre assicurato e garantito, mediante una gestione efficiente, la qualità dell’erogazione di tutti i servizi alla comunità e continuerà a farlo nel rispetto del proprio mandato e di tutti coloro che, villeggianti e residenti, frequentano, hanno nel cuore e vogliono bene al nostro paese.”