CREMENO – In superficie sorgerà una rotatoria, ma nel sottosuolo vi sarà la raggiunta soluzione definitiva della criticità che nel luglio 2014 ha provocato la voragine all’incrocio di Cremeno della SP64. E’ con voto unanime che il consiglio comunale di Cremeno ha approvato il progetto di ripristino e riqualificazione del tratto di strada devastato dalle forti piogge della scorsa estate, il tanto atteso secondo lotto che con per una spesa complessiva di 400mila euro ricostruirà quella che è stata definita “la porta di Cremeno e dell’Altopiano“.
In sala consigliare spetta all’Ingegner Angelo Valsecchi, Dirigente del settore viabilità e grandi infrastrutture della Provincia di Lecco, illustrare il documento. Ciò che caratterizzerà il nuovo incrocio tra Maggio, Cremeno e Cassina sarà una rotatoria, modalità al passo con le esigenze della viabilità attuale, ma l’intervento ha permesso di prendere in considerazione tante altre piccole migliorie per l’area.
Innanzitutto verrà ricostruita la scarpata “a valle” con la medesima tipologia a gradoni della precedente, che proprio nell’episodio dell’estate 2014 ha dimostrato di poter svolgere la funzione di contenimento. Anche il muretto avrà la stessa foggia estetica di quello abbattuto per intervenire sul tombotto interrato.
Attenzione particolare è stata data alla mobilità dolce: sarà infatti l’occasione per portare a compimento il collegamento pedonale in sicurezza da Cremeno a Maggio, e ancora per la via che porta a Cassina, grazie a marciapiedi disposti lungo tutto il perimetro dell’incrocio e resi ben riconoscibili con asfalto rosso. Per raggiungere la metratura necessaria alla realizzazione dei camminamenti il Comune ha ottenuto dalla proprietà della famiglia Ferrari adiacente al cantiere una striscia di 14,4 metri quadri, accordo raggiunto cedendo agli stessi confinanti una superficie di 150 metri quadri sottratta alla zona verde.
La casetta dell’acqua verrà di poco arretrata e accanto troveranno spazio sei o sette posti auto, altrettanti posti saranno a disposizione sull’altro lato di via Fermi, funzionali tanto per chi sfrutterà il servizio di acqua potabile quanto per chi approfitterà del parco giochi attrezzato di via Lauro, che verrà ripristinato anche se su un’area ridotta. L’intervento prevede inoltre un adeguamento dell’incrocio tra via Fermi, via Pascoli e via Lauro/via del Pozzo.
Oltre questi interventi diretti sull’area il progetto approvato a Cremeno comprende anche un importante opera di riasfaltature sulle strade comunali che hanno supplito alla SP64 durante i primi mesi dell’emergenza. Infine, dove possibile, verrà riutilizzato il materiale che è stato necessario asportare per il primo lotto di lavori e che si decise di non portare in discarica ma conservare proprio a questo scopo.
Una volta assegnati i lavori, la consegna alla cittadinanza delle opere terminate è prevista in cinque mesi. Il costo totale è di 400 mila euro: una metà è stata messa a disposizione dalla Provincia mentre l’altra metà proviene dall’avanzo di amministrazione del comune di Cremeno. Considerando anche i 360 mila euro spesi per il primo lotto (la sistemazione definitiva del tombotto nel sottosuolo), per la realizzazione del primo bypass tra Maggio e Cassina, e ancora per il secondo bypass tra Cremeno e Cassina, nel suo complesso la voragine è costata alla collettività 760 mila euro.
Una cifra che si allontana dalla primissima stima di 540 mila euro, aspetto su cui l’Ing. Valsecchi tiene a dare una spiegazione. La stima effettuata pochi giorni dopo il crollo della strada prevedeva il solo ripristino dello stato dei luoghi, e venne ovviamente compilata senza i rilievi tecnici effettuati successivamente. Dunque considerava il riempimento della buca e la ricostruzione del tracciato stradale così come si presentava sino al luglio 2014. Stima che sarebbe ancora allineata se si fosse voluto procedere in quel modo.
Tuttavia l’amministrazione ha scelto di compiere un intervento più vasto, che sistemasse definitivamente il problema 30 metri sotto terra e offrisse una nuova e più funzionale veste in superficie. E quindi al progetto “base” si sono aggiunti in una prima fase i due bypass – fondamentali per riportare alla quasi normalità la viabilità di Cremeno -, ed ora la rotatoria coi marciapiedi, i due parcheggi, lo spostamento della fognatura che prima non poteva essere previsto, ed infine le asfaltature su strade diverse dalla provinciale.
Estremamente soddisfatto il primo cittadino Pierluigi Invernizzi che intravede una conclusione positiva alla sciagura che ha turbato non poco l’amministrazione. Riuscire a recuperare i finanziamenti necessari non è stato facile, spiega il sindaco, che si premura di ringraziare il tecnico comunale Davide Devizzi, i tecnici della Provincia e l’Ingegner Angelo Valsecchi che immediatamente hanno approntato un progetto da poter proporre agli enti superiori; il presidente della Provincia Polano e il consigliere delegato Cardamone che hanno seguito tutto l’iter dei lavori; il Bim che ha stanziato una somma ingente impegnata per la realizzazione dei bypass; la Regione Lombardia nella figura del sottosegretario Nava, decisiva nella copertura finanziaria del primo lotto dei lavori.
Pur riconoscendo il valore del progetto è il consigliere di minoranza Paolo Terzaghi a sollevare alcune obiezioni: “Ritengo eccessivi i metri quadri di terreno comunale ceduti alla proprietà Ferrari – spiega il consigliere di Maggio – e prendo anche atto che l’opera graverà sulle tasche dei cittadini di Cremeno per 200 mila euro inizialmente non ipotizzati”. “Faccio notare inoltre – conclude Terzaghi-, che la viabilità su quel tratto è di comune interesse di tutte le amministrazioni dell’Altopiano, verso le quali sarebbe opportuno avanzare una richiesta di partecipazione alle spese”. Sollecitazione che il sindaco accoglie garantendo che si muoverà in questo senso con una atto formale.
C.C.