MARGNO – Come già ripetuto, sono davvero numerose le domande che meriterebbero una risposta attorno alla vicenda del Parco faunistico ai Piani delle Betulle. Ieri abbiamo sottolineato quanto pure nello schema di convenzione fosse poco chiara la predisposizione ad accudire animali selvatici della onlus che ottenne con affidamento diretto e a comodato gratuito la gestione del Parco e dell’osservatorio di Ombrega. Ora ci soffermiamo invece sulla realizzazione delle opere, e per farlo è sufficiente confrontare le fotografie scattate dai nostri inviati pochi giorni fa con quanto scritto nel documento del 2012 votato dai consigli comunali di Margno e Casargo guidati da Massimiliano Malugani e Pina Scarpa.
Leggiamo nel testo che al momento della sua stesura era già stato eseguito un “percorso didattico accessibile ai disabili” con tanto di “posa dei punti luce”. L’esecuzione è stata “gestita direttamente dalla Comunità Montana” e “regolari certificati” notificano “l’ultimazione dei lavori” e la loro “regolare esecuzione”.
Ciò che però si incontra una volta raggiunte le Betulle è qualcosa di ben lontano dalla descrizione appena riportata. Il primo dubbio sorge nel percorrere il tracciato che dalla funivia porta al recinto dove è morta una cerva in situazioni ancora da chiarire, in alcuni punti particolarmente ripido e dalla superficie non certo tra le più adatte alle carrozzelle. Certamente poco indicato per i disabili e i loro accompagnatori, l’auspicio è che con la neve ne traggano giovamento i ragazzini muniti di bob e slittino.
Sconcertante è poi la totale assenza dei fantomatici “punti luce”. L’intero percorso sarebbe dovuto essere costeggiato da dei faretti, invece l’unica cosa che segue il bordo del sentiero sono dei classici tubi corrugati rossi, per di più vuoti.
Eppure, documenti alla mano, anche questi lavori, pur volendoli ritenere secondari all’effettiva installazione dei recinti per gli animali e dunque realizzabili con più calma, dovevano essere ultimati già da quattro anni.
Il dubbio ora si sposta sull’effettiva esistenza di “regolari certificati”, o meglio sulla loro regolarità.
C.C. – M.V.