PROSEGUE LA SVENDITA DELL’ACQUA DEL PIOVERNA. A TACENO CAPTAZIONI IN CAMBIO DI UNA CASETTA. FONDRA: “OBBLIGATI DALLA LEGGE”



TACENO – Ci sono Comuni che hanno autenticamente “regalato” alla società di turno l’acqua del proprio territorio a fini di sfruttamento idroelettrico, dunque di business; a Premana ci si è giocata un’elezione, persa da chi aveva (s)venduto la risorsa idrica, ad Introbio ci si è battuti contro l’assalto alla Troggia, Cortenova pare non resistere affatto alla presa delle acque in due punti diversi e nel frattempo Taceno registra un accordo che se da un lato fa “guadagnare” al municipio opere per 300mila euro, dall’altro conferma la pratica della cessione di un bene comune a chi del cosiddetto oro blu si appropria a fini di profitto.

E così si scopre in un recente consiglio comunale la nuova svendita – sancita nel 2014 ma ora oggetto di vera e propria convenzione:
“Sono stati avviati presso la Provincia di Lecco dei procedimenti relativi alla realizzazione di due Centrali Idroelettriche sul Torrente Pioverna per le quali l’Ente provinciale ha già rilasciato la concessione di derivazione d’acqua ad uso idroelettrico. Attualmente sono in corso le Conferenze dei Servizi volte ad addivenire al rilascio dell’autorizzazione unica”.

Per la precisione le prese sul Pioverna sono ben DUE, una a Bindo + Taceno e una tutta in quest’ultimo paese. E siccome per la seconda la concessione dell’acqua è stata rilasciata (alla Proget di Introbio di G.F. Magni, poi passata alla FIP di Brescia) un paio d’anni fa, pare che le cose siano fatte e finite. Ed ecco il “piatto di minestra” in cambio, una portata ricca se alla fine ammonta a qualche centinaio di migliaia di euro ma si sa, nel business nessuno regala quindi è facile immaginare che quelle acque valgano ben di più dei 600 milioni di vecchie lire pattuiti: chi prenderà l’oro blu di Taceno realizzerà una “casa delle associazioni”, l’illuminazione di un tratto della ciclabile e altri interventi minori.

FONDRA MARISA DISCORSO FASCIAFico, direbbero a Roma. Che ne dice la sindaca? Mentre infuriano le battaglie in mezza Valsassina a difesa (difficile resistenza) dei corsi d’acqua, Marisa Fondra così commenta l’accaduto: “Ho informato il consiglio comunale. L’accordo non ha nulla a che vedere con la concessione dell’acqua, che è stata rilasciata nel 2014 se ricordo bene, la convenzione arriva alla fine di un percorso in cui, per quanto ci riguarda, abbiamo fatto tutto quanto potevamo fare e dire”.

“Abbiamo fatto le nostre osservazioni a Regione lombardia in fase di esclusione della VIA e durante tutto l’iter – si difende il sindaco -. Liberi di credermi, ma il Comune può dire la sua per quanto di competenza. Non si tratta di opporsi o di nascondersi dietro la bandiera del no, la legge consente di realizzare queste opere e pone in capo alla Provincia la decisione di autorizzare o meno. Agli enti spetta di sollevare x quanto di competenza ogni possibile obiezione…criticità ecc. Non basta dire sono contrario la mia amministrazione può esserlo di principio ma non é questione di principi. Se mi chiedono se sono contraria di principio alle centrali idroelettriche rispondo di no; ma sulla cosiddetta ‘pubblica utilità’ di queste allora sì sono contraria, come lo sono se se si fanno due centrali sull’asta del Pioverna a distanza di appena un chilometro. Non di principio insomma, ma contraria nella fattispecie. Poi siccome altri enti danno le autorizzazioni, o si cambia la legge in materia o i Comuni devono subire queste operazioni. Ma attenzione: la cosa non è ancora definita, noi abbiamo chiesto e ottenuto una ‘compensazione’ in caso venga realizzata quella presa, però all’impresa mancano ancora l’autorizzazione unica e i certificati, non è ancora detta l’ultima parola”.

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