CREMENO – Sapranno presto usare un computer o lavorare dietro al bancone del bar i 18 profughi che, grazie alle borse regionali di “Garanzia giovani”, stanno seguendo dei corsi professionali nel capoluogo. Progetto unico nel suo genere destinato a migranti regolari ma senza ancora una risposta alla richiesta d’asilo.
Sono 11 i giovani che, per la prima volta seduti davanti a un pc, questa settimana hanno iniziato le 40 ore di lezione che li porteranno ad ottenere un attestato di informatica, certamente utile per cercare lavoro. La classe è esclusivamente composta dai ragazzi affidati alla Domus Caritatis e accolti a Maggio o a Torre de Busi, ed in due mesi acquisiranno competenze necessarie per trovare in Europa un futuro migliore.
Più impegnativo il corso per barman: in questo caso sono infatti 140 le ore di lezione, con frequenza quasi giornaliera, e i migranti si confronteranno anche con compagni di classe italiani. Per partecipare al corso gli aspiranti barman hanno superato un test che certificasse la conoscenza della lingua italiana. Provenienti da Nigeria, Mali, Guinea e Senegal, gioca invece a loro vantaggio essere madrelingua inglese o francese.
Il progetto prevede anche esercitazioni pratiche e al termine delle lezioni, entro l’estate, i partecipanti verranno aiutati nel cogliere le opportunità lavorative della stagione turistica.
“La ricerca di corsi professionali e l’assistenza nella ricerca di un lavoro non rientra nelle funzioni del CARA – spiega lo staff della struttura alla colonia degli Artigianelli – ma aiutarli anche in questo senso è doveroso per il loro percorso di integrazione. Abbiamo così proposto il progetto agli ospiti più volenterosi e con un buon italiano che hanno accettato con entusiasmo”.
“Ci siamo rivolti a diverse agenzie, non solo a Lecco, e ci hanno risposto positivamente Omnia Language e Global Form. Con loro ci siamo mossi per attivare la “Garanzia giovani” offerta dalla Regione Lombardia. La procedura è ormai consolidata nel caso di stranieri che hanno ottenuto il diritto d’asilo, mentre è la prima volta che il finanziamento regionale viene attivato per migranti regolari ma sulla cui permanenza nel territorio manca ancora il responso del tribunale. L’auspicio è che la loro volontà di integrarsi e l’impegno nel cercare un lavoro possa aiutarli anche sotto questo aspetto”.
C.C.