BARZIO – Il Respiro della Valle torna il 25 e 26 giugno con l’edizione zero. Una nuova location, l’area Sagra delle Sagre, una programmazione più ampia, seppur meticolosamente selezionata, e l’accostamento con le arti marziali, faranno del quarto Festival Olistico fino a ieri ospitato a Casargo un’occasione di conoscenza e sperimentazioni che guarda avanti pur mantenendo lo spirito che lo ha reso popolare ed apprezzato nel territorio.
Il fulcro della due giorni sarà come sempre la creazione di un mandala di sabbia che alla fine verrà distrutto. Quattro i monaci buddisti che si alterneranno alla realizzazione. Attorno sorgeranno una serie di proposte legate al benessere del corpo e dello spirito. Una dozzina di stand introdurranno diverse tecniche di massaggio: a operatori qualificati il compito di offrire dimostrazioni al pubblico.
Un’area conferenze sarà costantemente animata da incontri diversificati ed affidati a professionisti e studiosi tra i quali il dottor Guido Barindelli del’università Bicocca e la dottoressa Alessia Monti dell’Università di Trento. A chiudere la serie di “lezioni” una discussione su Misericordia e Compassione, eccezionale occasione di incontro tra religioni con protagonisti don Bruno Maggioni, a lui l’approfondimento sulla misericordia cristiana, e il monaco Ghesche Lobsang Sherab per un focus sulla compassione buddista.
Novità assoluta le arti marziali. “Alla base delle arti marziali tradizionali vi è il benessere della persona – spiega il maestro Giovanni Rossi – che viene prima della competizione, e quindi ci avviciniamo per la prima volta a questo festival con poche ma selezionate scuole di discipline tradizionali”.
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A contribuire all’atmosfera di pace e relax un’area di sosta tra lo spazio dedicato all’olistico (il tendone del Nameless) e quello delle arti marziali (la palazzina Valsassina) dove poter anche mangiare e scorrere tra alcune bancarelle d’artigianato.
“Quella che ci aspetta è una due giorni che celebrerà un salto di qualità gigantesco” esordisce Barbara Spazzadeschi, tra gli ideatori del festival nato per avvicinare due culture montane tanto lontane quanto simili quali la nostra e quella tibetana. “Accettando l’aiuto degli organizzatori della Sagra abbiamo deciso di trasferire il festival alla piana della fornace per dare maggior visibilità all’evento, e raggiungere così più persone col nostro messaggio”.
“Tuttavia abbiamo mantenuto l’idea di festival olistico originaria – prosegue Davide Artusi – quindi raccogliendo poche e piccole realtà ma di certa qualità, e restando fedeli alla linea di assoluta gratuità della manifestazione”.
“Se organizzare eventi significa avere delle spese da coprire e dunque fare cassa non è questa la strada che abbiamo voluto intraprendere con Barbara e Davide – spiega Pucci Ceresa della Ceresa srl – anzi il nostro contributo vuol fare del Respiro quel valore aggiunto in un territorio che già di per sé ben si offre a momenti di contatto con la natura e il benessere” sottolineando così un’altra peculiarità alla modalità valsassinese di aprirsi all’oriente (evitando baracconate orientaleggianti e indisciplinati bazar). Ingresso, parcheggi, conferenze, esibizioni, tutto sarà assolutamente gratuito, e il denaro che i monaci buddisti o i massaggiatori raccoglieranno resterà agli stessi religiosi.
Ambizioso obiettivo della coppia Ceresa-Benedetti una volta ottenuta dalla Comunità Montana la gestione dell’area fornace era infatti rendere il luogo tra Barzio e Pasturo un punto di riferimento per gli eventi di più ampio richiamo. E così dopo il Nameless la stessa area ormai attrezzata tornerà a suonare tra qualche giorno con Gigi D’Agostino per poi trasformarsi in un luogo di quiete e meditazione con il Festival Olistico. E altri ancora saranno gli eventi sino alla cinquantennale Sagra di agosto.
C.C.