MILANO – Durissimo l’attacco alla Comunità Montana Valsassina lanciato dal Pirellone e firmato da Ugo Parolo, consigliere regionale valtellinese con delega alle Politiche montane e già sindaco di Colico, e dall’assessore a Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione Simona Bordonali.
Sotto accusa il ruolo che la Comunità montana ha assunto nella recente attuazione del progetto di accoglienza diffusa che i sindaci della Provincia di Lecco hanno votato a larghissima maggioranza. I due esponenti leghisti dichiarano di voler “rivalutare la modalità di finanziamento” dell’ente in località fornace e preannunciano una convocazione del presidente Carlo Signorelli.
I leghisti inoltre si dicono stupiti dall’ “apertura di un bando” nonostante è nota da almeno un anno la propensione della politica lecchese a voler gestire l’accoglienza con una modalità più equa e che potesse coinvolgere tutto il territorio evitando così nuovi maxi centri di accoglienza come quello degli Artigianelli di Cremeno o al Bione a Lecco.
“Apprendiamo con stupore l’apertura di un bando da parte della Provincia di Lecco a seguito del quale la Comunita’ montana della Valsassina si sarebbe impegnata a stipulare accordi con operatori economici per il servizio di accoglienza dei richiedenti asilo e la gestione dei servizi connessi. Sembrerebbe che la Comunita’ Montana della Valsassina tramite un accordo si voglia sostituire in toto alle funzioni normalmente svolte dalla Prefettura, peraltro non solo per il territorio montano di competenza ma per l’intero territorio provinciale. Si tratta di un ruolo che non compete alle comunità montane e che comporta inevitabili risvolti politici e amministrativi che valuteremo fino in fondo”.
Lo hanno detto l’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali, e il sottosegretario alle Politiche per la Montagna, Ugo Parolo, commentando la procedura aperta dalla Comunita’ Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera.
“Se l’intento della Comunita’ Montana era quello di garantire sostegno e coordinamento ai sindaci che si vedono spesso catapultare senza logica l’arrivo dei richiedenti asilo, questa funzione poteva essere svolta con altre modalita’. La Regione Lombardia stanzia ogni anno 10,5 milioni di euro alle comunita’ montane per permettere loro di svolgere le funzioni ed erogare servizi e tra le loro funzioni non rientra sicuramente la partecipazione al business dell’immigrazione e dell’accoglienza. Nei prossimi giorni – hanno concluso Bordonali e Parolo – convocheremo il presidente della Comunità. Abbiamo il dovere di verificare questa vicenda e di valutare quali ripercussioni possa avere anche sull’erogazione dei fondi regionali”.