Batti la strada Jack e non tornare più indietro, mai più
Batti la strada Jack e non tornare più indietro
Cosa dici?
Batti la strada Jack e non tornare più indietro, mai più
Batti la strada Jack e non tornare più indietro
(Hit the road Jack – Ray Charles “The Genius” – 1961)
.
Il mondo è popolato da geni, ve ne siete mai accorti?
C’è, ad esempio, il genio che ha progettato la ciclabile di Ballabio sotto una montagna che frana. Risultato, la pista è chiusa, i soldi pubblici sono stati buttati via e i caprioli sono incazzati perché devono superare un altro ostacolo prima di andare a brucarsi l’erba verde dei Piani di Balisio.
Poi c’è il genio di Prà Cainarca, quello che ideato il parco faunistico più misterioso della nostra storia lontana e recente. Risultato: il parco è stato derubricato a allevamento, Amilcare ci ha lasciato la pelle e le corna, ottocentomila euri hanno preso il volo e i colpevoli sono ancora a piede libero.
Sono sicuro che ne verranno in mente un buon quantitativo anche a voi, per cui pensateci ma non rovinatevi il fine settimana: non ne vale la pena.
Venerdì scorso, l’atro ieri, insomma, abbiamo definitivamente appurato che c’è un’altra congregazione di genialoidi che purtroppo decide sulla pelle di una miriade di volontari e sportivi armati di passione.
Nel caso che vi racconterò, non vi nascondo che qualcuno potrebbe anche decidere di abbandonare per un attimo la passione e sostituirla a un randello: ma, siccome siamo tutti figli del fair-play, invito alla calma e alla prudenza onde evitare di prendersi in faccia qualche cartellino rosso ed incorrere nelle ire degli dei della palla.
Già, perché sto parlando di folball, dol baloon, del calcio, vivaddio e viva l’Inda, e di quei gran sacerdoti che hanno composto l’ultimo dei gironi della seconda categoria, quello che più in basso non si può, quello che ogni anno costringe giocatori e fans ad avventurarsi sulle strade della Valtellina che, come sappiamo, nulla hanno a che vedere con quelle della California.
Sto parlando del mitico, e temutissimo, Girone X della seconda categoria. Per cui se non vi interessa il folball abbandonate la lettura, ci vediamo, forse, domenica prossima.
Come anche VN ha scritto, è uscita la composizione del girone in cui il Cortenova (e il fatto di esserne presidente in quest’occasione è del tutto accidentale) dovrà lottare nella stagione 2016/2017. Si tratta, appunto, del Girone X.
Ora, si sta discutendo sempre più delle aree vaste, dell’opportunità o meno di stare con Monza (la cui CCIAA peraltro ha scelto di sposarsi con quella di Milano diventando fedifraga ancor prima di maritarsi con Lecco), tornare con Como o agganciare Sondrio. E, come avete sicuramente visto, si tratta di discussioni di “peso”, l’argomento fa scorrere inchiostro come l’acqua nell’Orrido e non passa giorno senza una presa di posizione autorevole, il richiamo di qualche parlamentare o un’intervista su Rai Enel.
Bene: tutto sbagliato, tutto da rifare: la lezione viene dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio (sì, si scrive proprio “giuoco” come dice il Silvietto, anche se a me viene in mente più Leonardo Manera di Zelig piuttosto dell’ex cantante da crociera) che, superando tutto e tutti ha deciso che l’area vasta debba comprendere le provincie di Lecco, Como e Sondrio, ben rappresentate nel più volte citato Girone X.
Poi vi dirò cosa comporta al Cortenova la partecipazione al campionato di seconda categoria e l’appartenenza al Girone più basso che c’è nel quale siamo finiti perché lo scorso campionato non siamo stati all’altezza e ci siamo rotolati dentro soprattutto per colpe nostre.
Ma a Cortenova al Girone X siamo abituati; chi non c’è abituato è sicuramente il Lomagna, già proprio quel paese laggiù all’estremo confine del Ducato manzoniano, dove dopo c’è Monza, ma va là?, la promessa sposa dell’area vasta.
Ecco, da Lomagna dovranno andare a Tirano: 132 km andata, 132 chilometri ritorno. Totale 264. Metti che vadano in venticinque e che decidano di starsene stretti: dovranno utilizzare almeno cinque auto per un totale chilometri percorsi 1.320 (se uno di Lomagna decidesse di andare a Reggio Calabria ne percorrerebbe 1298).
A sobbarcarsi la gita al Santuario dell’Alta Valtellina (già che ci andate visitatelo: l’organo è straordinario) ci saranno anche i vicini di Maresso per i quali la strada è ancora più lunga: 136 chilometri, 272 tra andata e ritorno, 1360 in cinque macchine.
Approfondiamo il valore di queste trasferte.
Mettiamo che tutti abbiano comprato, per ragioni che solo Darwin potrebbe spiegare, una Skoda Octavia a gasolio il cui costo chilometrico (sono andato a leggermi la Gazzetta ufficiale, non quella dello sport) è di 0,52 euro. Il che significa che i Maressiani (suona bene!) andranno incontro a un costo di 707 euro per giocare una partita di pallone, rischiare la vita prima sulla 36 poi sulla 38 e magari non avere nemmeno il tempo di accendere un cero a Mamma Maria. In più spargeranno al vento 156 grammi di CO2 al chilometro (dato del Sole 24 Ore).
Ciò detto, siccome forse non lo sapete, ve ne racconto un’altra: prima (molto prima) del Girone X c’è il Girone L in cui sono inserite squadre tipo Civate, Valmadrera, Lecco Alta, Zanetti, Galbiate, Vercurago, tutte località che la geografia colloca a latitudini più vicine a quelle valtellinesi.
Invece no, saranno Maresso e Missaglia a dover scorazzare per un campionato da Monza Brianza alle Alpi Retiche, guardando con nostalgia a tutti quei campi illuminati nel giro di venti chilometri e con preoccupazione (penso) al loro portafogli.
Ma, come vi ho anticipato, ecco la tabella che riassume i chilometri che il Cortenova dovrà sobbarcarsi quest’anno solo per trasferte.
Località | Chilometri totali A/R |
Albosaggia | 128,2 |
Gravedona | 80,6 |
Ardenno | 96,6 |
Berbenno | 112,2 |
Chiavenna | 111,6 |
Dubino | 65,4 |
Piantedo | 57,2 |
Tirano | 183,4 |
Ponte Valtellina | 150,2 |
Talamona | 87 |
San Cassiano Valchiavenna | 88,8 |
Bellagio | 97 |
Foppenico | 63 |
Maresso | 108,8 |
Missaglia | 102,4 |
TOTALE | 1532,4 |
Anche a Cortenova guarda caso usano cinque Skoda Octavia, per cui il totale chilometri annuo sarà 7.662 con un costo di 3.984 euro, ossia mediamente 265 euro a trasferta.
Per partecipare al “giuoco”, inoltre, bisogna versare 1.850 euro, per cui fate un po’ voi i calcoli.
Visto che non è un segreto, completo l’informazione: il totale che versiamo alla Federazione per iscrivere tutte le squadre ai vari campionati ammonta a 4.833 euro.
Morale: mentre ogni mezz’ora vediamo argentini che vogliono dieci milioni di euro all’anno, francesi che riescono a prenderne ancora di più, procuratori che sembrano vampiri e presidenti di società che accettano di stare al gioco (anzi, al “giuoco”) il calcio dilettantistico (quello vero, fatto di passione che a volte avrebbe voglia di trasformarsi in randello) cerca di non naufragare mantenendo prima squadra e settori giovanili grazie a volontari e benefattori che, loro sì, meriterebbero la prima pagina ogni santo giorno.
Buona domenica (e forza Cortenova!).
Riccardo
Benedetti
.
———-—————————
P.S.: “Sai che se invece di utilizzare 5 Skoda si utilizzassero 13 Ferrari F12 con costo chilometrico di 2,78 euro la spesa complessiva annua sarebbe di 55.380 euro?”. “Beh, allora non è che spendiamo proprio così tanto…”.
“L’unico problema è che uno deve viaggiare solo”.
“Se fossi in te non mi preoccuperei: con una F12 fai alla svelta a trovare compagnia…”.
–
L’ARCHIVIO DELLA RUBRICA DOMENICALE |
.