CASARGO – Due diversi docenti avrebbero rispettivamente imprecato e lanciato dei mestoli a terra, chiedendo agli studenti di raccoglierli. In questi termini il consigliere provinciale Stefano Simonetti ha descritto gli episodi raccontatigli da alcuni genitori dell’istituto alberghiero di Casargo, chiedendo spiegazioni ed eventualmente provvedimenti.
Alla denuncia fa seguito la reazione del direttore dell’Apaf Marco Cimino. Venuto a conoscenza degli episodi solo in sede di consiglio provinciale, il direttore assicura che se i fatti verranno verificati seguiranno “provvedimenti adeguati, come già accaduto talvolta in passato”. Tuttavia nello specifico Cimino rimprovera le strade percorse, chiedendosi quindi “chi sta davvero pensando ai nostri ragazzi?”
Cimino non condivide infatti che si sia preferita la sponda politica e pubblica al confronto diretto con l’istituto scolastico, sminuendo così gli sforzi degli educatori e rendendo “più difficile, tortuoso e lungo il percorso da intraprendere per correggerne la rotta”.
Ecco in forma integrale la lettera aperta firmata dal direttore Apaf
Il CFP Alberghiero di Casargo, che dirigo da più di 8 anni e di cui sono anche Legale Rappresentante, è in questi giorni al centro di una bufera mediatica che rimanda più alle cucine da incubo di alcuni programmi televisivi molto seguiti o ai blog socio-politici che alla realtà quotidiana di un’istituzione a carattere educativo come la nostra, con la quale nulla hanno a che vedere. Consideriamo che sempre più famiglie, in questi ultimi anni, si sono rese conto che la nostra realtà è un porto sicuro per i loro figli, gettonando la scuola di Casargo in gran numero, dato questo altresì lusinghiero e affidandoli a un’esperienza formativa ed educativa a 360°, essendo, in buona percentuale, in convitto.
In merito al fatto di cronaca, peraltro ancora in fase di verifica e da me appreso solo lunedì scorso dal Consiglio Provinciale, dico subito che certamente riferirò al Presidente della Provincia e ai Consiglieri come mio dovere e tengo a evidenziare che sono decisamente dalla parte di famiglie, allievi, docenti ed educatori, seri e professionali e quindi, ben vengano le segnalazioni di fatti che – se confermati – sarebbero gravi e non adeguati al ruolo educativo di un insegnante e, nello specifico, presso il nostro contesto educativo. Per questo, sto verificando nel dettaglio l’episodio che, se risulterà attendibile, darà sicuramente luogo a provvedimenti adeguati, come già accaduto talvolta in passato.
Non amando il lassismo né la mancanza di etica professionale, soprattutto in ambito di servizio pubblico, non sono stato mai tenero né verso docenti/educatori né, con le dovute proporzioni, essendo giovani in fase di crescita, verso gli allievi ogni qual volta si sono trovati coinvolti in fatti deplorevoli o non regolamentari e che magari nulla avevano a che fare con la docenza o poco con l’educazione e il rispetto per gli altri.
Forse anche per questo a qualche persona posso risultare non sempre simpatico o gradito.
La linea educativa che ho voluto portare avanti da anni con docenti ed educatori e l’intero staff del CFPA è centrata sul concetto di fatica quotidiana, senza la quale non crediamo si possano raggiungere traguardi di alcun tipo, a differenza di quanto alcuni programmi televisivi di settore lasciano intravedere ai non addetti ai lavori.
Il nostro obiettivo è di sviluppare negli studenti le competenze professionali e tutte quelle competenze trasversali – quali impegno, responsabilità, decoro, autonomia, senso del dovere, rispetto delle regole e degli altri – che possono formare la base di una persona adulta e che sono, tra l’altro, sempre più sollecitate dal mercato del lavoro, in particolare per i giovani al primo impiego.
A volte, si possono commettere errori – del resto chi fa, sbaglia e chi non fa …. – ma, sempre, cerchiamo di evitare i singoli personalismi e insieme abbiamo come obiettivo il bene dei ragazzi e l’alto concetto di squadra.
Questo intento ci ha sempre guidato e continuo a sostenerlo e tengo anche a precisare che tutti i Consigli di Amministrazione di APAF e i Consigli Provinciali che si sono succeduti hanno sempre aiutato moltissimo a tenere alti questi obiettivi, i relativi valori etici e a mettere al centro i ragazzi e le famiglie. Del resto il CFPA è la scuola della Provincia e, quindi, del CdA di APAF e del Consiglio Provinciale ed è perfettamente normale che tutti tengano ad avere riscontri all’altezza delle attese.
Ecco cosa mi ha spinto a scrivere questa lettera aperta, una lettera che vuole palesare opportunamente la mia posizione, ben sapendo di poter apparire scomodo e magari poco “politicamente corretto”: sono sì un Direttore, ma sono innanzitutto un papà e un educatore che crede profondamente nella divulgazione di valori veri, anche a costo di pagare di persona e sopportandone le conseguenze.
Questa vicenda così da prima pagina come si è dimostrata, m’impone una domanda: a chi sta veramente a cuore il futuro dei nostri studenti? In altre parole, chi sta veramente pensando al bene dei nostri ragazzi come se fossero i propri figli, piuttosto che a cavalcare protagonismi che alla fine possono solo risultare poco utili, se non distruttivi per questi giovani?
E allora! … CHI STA PENSANDO, DAVVERO, AI NOSTRI RAGAZZI?
Ci sta forse pensando quel genitore che non chiede appuntamento, né si confronta con il Direttore o con i docenti e i tutor che, tutti i giorni e per tutto il giorno, sono in contatto con gli studenti e la realtà della scuola, preferendo magari cercare appoggi o porti più ricettivi e, a suo parere, più sicuri nei politici di turno?
Ci stanno pensando quei politici che intercettano da genitori o magari da ex dipendenti scontenti voci non ancora verificate e, soprattutto, senza informare il proprio Direttore e Rappresentante Legale – gestiscono in prima persona, seppure in buona fede, con superficialità non lavorando in squadra, trasformandole così di fatto in occasioni di protagonismo che non fanno altro che male alla reputazione della scuola (di riflesso a se stessi) e quindi agli stessi ragazzi e, di riflesso, ai loro genitori?
Ci stanno pensando quei politici che colgono segnali e che – in buona fede per attivare la verifica – li mettono in piazza senza informarsi con chi sta in prima linea con le sue responsabilità, rischiando così di sminuire gli sforzi di anni d’esperienza di una scuola e di chi la guida?
Questo discorso, a mio parere, è in teoria estendibile a tutte le scuole che, come si sa, risultano qualificate per quanta più alta professionalità e buona reputazione hanno.
In sostanza, trovo positivo che tutti i soggetti siano in buona fede e attenti ai fatti del CFPA, soprattutto perché è la scuola della Provincia e anche una vetrina sul territorio.
Ritengo che queste spiacevoli notizie debbano essere segnalate tempestivamente alla scuola e ai suoi responsabili non appena se ne viene a conoscenza, per consentire innanzitutto di effettuare le indagini necessarie ad accertarne la verità dei fatti, ma soprattutto per attivare i giusti rimedi.
Una volta che la notizia è risaputa e i fatti però non sono ancora accertati, diventa più difficile, tortuoso e lungo il percorso da intraprendere per correggerne la rotta, ma soprattutto si potrebbero venire a creare seri rischi che possono ledere la reputazione della scuola, attivando inconsapevolmente forti tensioni interne e, alla lunga, dannose conseguenze per tutte quelle persone che gravitano intorno alla nostra bella e grande realtà.
Procedere, non segnalando tempestivamente ai canali giusti eventuali scollamenti, di fatto esautora la Scuola e la Direzione, anche se siamo e saremo sempre impegnati e attenti ad intervenire e a vigilare in modo corretto per il bene dei giovani studenti, dei docenti e anche e soprattutto delle istituzioni a capo.
Mi dispiace che in questo momento inevitabilmente i nostri ragazzi stiano vivendo la vicenda con poca tranquillità. Siamo alla vigilia di un’importante Gara Internazionale organizzata dal CFPA con il coinvolgimento di docenti, studenti, ex studenti e importanti chef e maitre. Attendiamo a Casargo una ventina di scuole italiane, europee ed extra-europee per un totale di oltre 150 persone, che potranno apprezzare per la prima volta il nostro stupendo territorio e conoscere da vicino le eccellenze imprenditoriali e culturali della provincia.
Pertanto, ora più che mai, invito tutti coloro che sostengono veramente il CFPA di Casargo e particolarmente i suoi ragazzi, a riferirmi direttamente eventuali fatti da verificare e da accertare, per dare poi modo ai giornalisti di veicolare opportunamente sui loro supporti di competenza tutta quella professionalità che i nostri studenti possono e devono esprimere e tutto quello sforzo che la scuola si sta adoperando di mettere in campo per dare di sé stessa la giusta visione di una vetrina internazionale quale è.
Cordialmente
Marco Cimino