TACENO – Scadeva ieri ed è andata deserta (almeno su internet) la “manifestazione di interesse per la raccolta di offerte irrevocabili di acquisto per il compendio mobiliare ed immobiliare delle Terme di Tartavalle comprensivo di concessione perpetua per estrazione acque minerali e termali”. Tradotto: la gara d’asta con base intorno al milione e 400mila euro per la società che aveva in affitto le belle ma sfortunate Terme di Tartavalle. Gara scattata on line lo scorso 19 gennaio e conclusasi il 28 febbraio – come detto senza esito.
Ma le cose non sono così negative, come chiarisce la dottoressa Eliana Scola – curatrice della procedura su mandato del Tribunale di Lecco: “Posto che si tratta comunque degli aspetti successivi ad un fallimento, ci sono state delle manifestazioni d’interesse e al momento siamo ina ttesa della formalizzazione di offerte”.
Insomma, il futuro delle Terme non è ancora definitivamente segnato e le enormi potenzialità dell’area, dei beni immobili e soprattutto le prospettive industriali e ricettive potrebbero interessare qualche soggetto economico.
Una speranza condivisa da molti, in un territorio in cui la crisi si fa sentire e dove tutt’ora il rilancio turistico stenta a manifestarsi come potrebbe (e dovrebbe).