CORTENOVA – Sala affollata e ben quattro sindaci presenti per la bella serata in cui la “valsassinese di adozione” Dubravka Ustalic ha presentato il suo libro e raccontata un’esperienza terribile, maturata a due passi dal centro dell’Europa, in quei Balcani tormentati che fecero fuggire da territori in assurda guerra migliaia e migliaia di persone. Compresa lei, “Dudu“, il marito Edi e il figlio Arin – a cui si aggiunse il secondogenito, nato proprio in Valle. Dopo quei giorni terribili, la serenità recuperata proprio qui, tra Cortenova e Primaluna.
Ma il volume di Dubravka “Diario da Sarajevo” è stato solo una parte dell’interessantissimo incontro di venerdì. Del quale tratterà ampiamente domani nel ‘Domenicale‘ il nostro Riccardo Benedetti (moderatore della serata). Tra tanta gente, amici che l’hanno ospitata e aiutata a suo tempo, insieme a Federica – la figlia di Tonino Melesi che lei chiama “sorella“, davanti ai primi cittadini di Cortenova, Primaluna, Introbio e Pasturo ed alla suora responsabile della Caritas per l’ex Jugoslavia, Dudu ha lanciato un messaggio forte, chiaro e netto. Nonché molto attuale:
“Non dovete chiudere le porte. Cosa avrei fatto io, se avessero chiuso le porte a me e al mio bambino? Un giorno potrebbe succedere anche a voi“.