BALLABIO – Fatalità o campanello d’allarme? Perché se tre indizi fanno una prova allora è il caso che si inizi a ragionare sui tir carichi d’acqua che a ogni ora attraversano la Valle.
Ieri pomeriggio sulla Lecco-Ballabio un camion carico di bottiglie d’acqua ha perso il carico, episodio però non raro negli ultimi tempi sulle strade valsassinesi. Da giugno a questa parte infatti per ben tre volte la circolazione ha subito non pochi disagi proprio a causa di migliaia di bottiglie d’acqua che hanno invaso la carreggiata.
Lasciando al margine del discorso il bilico che è uscito di strada sulla Provinciale di Pasturo, tra la Mauri e il centro abitato – non tanto perché trasportava formaggi ma piuttosto perché non invadendo la carreggiata i disagi sono stati minimi -, negli altri tre grossi casi si è dovuto sempre parlare di trasportatori di acqua minerale. Strade invase da cocci di vetro o, come ieri, da migliaia di bottiglie di plastica, quindi tratto interrotto, auto deviate e in colonna.
Nel tardo pomeriggio dell’otto giugno scorso il primo esempio: il tir ha perso il carico percorrendo la rotonda di Ballabio prima di imboccare la galleria per Lecco, viabilità resa difficile e qualche ora per ripulire.
L’otto agosto la pioggia di acqua e schegge ha inondato invece la strada tra Pasturo e il colle di Balisio: l’incidente attorno alle 9 della mattina, la strada è tornata transitabile alle 15.30.
E poi l’episodio di ieri pomeriggio, con la Lecco-Ballabio chiusa per ore e grosse ripercussioni sulla strada che attraversa i rioni alti di Lecco.
Vero che ogni caso è a sé, dinamiche e responsabilità non sono sovrapponibili, e tranne l’autista di ieri mai si sono dovute registrare conseguenze per la salute di qualcuno, tuttavia nulla esclude che gli innegabili parallelismi debbano essere tenuti in considerazione per evitare ulteriori cronache.
C.C.