IL DOMENICALE DI R. B./L’ULTIMO MIGLIO



 Mi piacerebbe cantar una canzone intelligente
che segua un filo logico importante
e che sia piena di bei ragionamenti
insomma una canzone intelligente
che spieghi un po’ di tutto,
e un po’ di niente”

(La canzone intelligente Il Poeta e il Contadino
Cochi e Renato – Enzo Jannacci – 1973)

.

 

Ci sono cose che non capisco. E che probabilmente non capirò mai.

Non che ciò mi stupisca, affatto. Ci sono dei limiti oltre i quali è difficile sporgersi, finestre dalle quali, pur avendo spalancato le persiane, è complicato comprendere il senso di quello che sta attorno.

Sarà colpa di un quoziente intellettivo nella media, oppure una conseguenza degli anni, oppure ancora una poco dignitosa rassegnazione di fronte all’impotenza del punto interrogativo che certamente l’andazzo quotidiano non aiuta a guarire.

Non so se capita o è capitato anche a voi di pensare che spesso tutto si ferma all’ultimo miglio. Sembra fatto tutto per bene e si ha la sensazione che, finalmente, un progetto possa giungere al termine così come era previsto.

Invece.

DCIM101GOPROPrendete, ad esempio, la nostra bella pista ciclabile. E’ lì, serpeggiante tra la natura, nastro che unisce alla faccia dei campanili un capo della Valle all’altro; un momento sei a Barzio, l’altro a Tartavalle, uno spettacolo, una bella storia affollata di ciclisti e corridori (sì, proprio ciclisti e corridori, mica bikers e runners), coppie con carrozzine (poche), coppie con cani (tante), morosi e morose, decine di lui e lei sulla cui “regolarità” ogni tanto mi ritrovo a scommettere.

Sciami di amiche che si confidano segreti a voce alta, mogli che continuano a parlare imperterrite a mariti avanti di dieci metri; bambini che scorazzano su e giù con biciclette in miniatura; anziani che si tengono per mano e camminatori nordici con le racchette che percuotono il cemento; mamme e papà che fanno fatica a tenere unita una famiglia che ondeggia tra destra e sinistra.

Insomma, un bel campionario di stupefacente umanità che ad un certo punto (dopo aver anche dovuto suo malgrado constatare, specialmente in alcuni punti, un ignorante degrado) si trova di fronte ad un bivio.

Beh, direte voi, a tanti popoli è capitato, in determinati periodi storici, di dover scegliere da che parte andare, oltre che da che parte stare. Quindi, non è una tragedia.

Vero, non è una tragedia. Però, è una sacrosanta rottura di balle, arrivati ad un certo punto e correndo i rischi annessi e connessi, dover risalire sulla provinciale per superare quei cento metri (facciamo duecento, và là) di nulla che separano il ponte di Cortenova (una volta romanico, oggi esempio luminoso della nostra totale inettitudine nel conservare la storia) dalla Rossiga.

Sì, mi hanno spiegato il perché. Lui, loro, gli altri, noi, voi, il ponte più alto, quello più basso. Bene, ma quando finirà? Quando avremo questo benedetto ultimo miglio?

E perché non capisco e continuo a non capire?

A questo punto, però, e la domanda è più che legittima, come mai noi lettori di domenica 24 settembre dobbiamo sorbirci questa predica?

Rimandando al finale la fonte dell’ispirazione, vi dirò che sono preoccupato. Forse non dovrei, visto che pure il direttore mi ha simbolicamente messo la mano sulla spalla ed in un certo senso rincuorato. In più, anche la sindaca del comune capofila riscuote, per ciò che può valere, il mio apprezzamento.

Però, quando ci sono in ballo diciannovemilionierottidieuro, scusate, e proprio perché forse è uno di quei limiti oltre i quali non riesco a spingermi, io dichiaro pubblicamente la mia inquietudine.

TAV2

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Tralascio (perché sicuramente c’è una spiegazione) il fatto che Cortenova appartenga alla cosiddetta “area interna” – e quindi potrà beneficiare della prossima pioggia di danaro – mentre Primaluna ed Introbio no. Evidentemente fanno parte di una futura “area esterna”, ma, come detto, ci sarà una ragione.

Logica che però mi sfugge considerando che anche Colico rientra nella Champions League dei futuri ricchi: ci sarà una spiegazione anche in questo caso e, comunque, i confini sono tracciati per cui non parliamone più e speriamo vada tutto bene, che non si ripeta il caso dei cinquemilioniemezzodieuri al centro di uno sciagurato caso di sparizione.

Risultati immagini per avvoltoiSoprattutto, spero che questo tesoro non sia preda delle solite bande di avvoltoi che si gettano a capofitto quando sentono il profumo dei soldi; mi riferisco a quelli che per mestiere organizzano, progettano, studiano e ti dicono (magari arrivando da molto, molto lontano) cosa ti serve per vivere meglio tra il tuo lago e le tue montagne.

Quelli che, ad esempio, congegnano su internet costosissime cattedrali destinate a rimanere perennemente vuote di fedeli, oltre che di contenuti. Quelli che se ne approfittano perché, loro sì a differenza di R.B., hanno un quoziente di intelligenza superiore alla media e scorazzano da un quartiere all’altro della penisola all’inseguimento della loro fortuna.

Sono i moderni cercatori d’oro, quelli che setacciano i siti di regioni e comuni in cerca di qualche bando e, soprattutto, di qualche bambo che gli dà retta fino a quando si accorge che manca sempre qualcosa per chiudere il cerchio.

L’ormai famoso ultimo miglio.
ASFALTO INTROBIO ASFALTO INTROBIO2

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Bon, vi avevo promesso di spiegarvi come ho avuto l’idea di scrivere questo domenicale. Il direttore, a questo punto, avrà inserito due foto che gli ho inviato. Poi vedete voi di rifletterci sopra, mica devo star qui io a darvi spiegazioni.

Anche perché ho provato a trovarne, ma non riesco a capire. E probabilmente non capirò mai.

Buona domenica.

BENEDETTI TESTINA
Riccardo

Benedetti

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