LECCO – Finalmente, dopo tante voci (anche rischiose, come vedremo), arrivano chiarimenti – più che conferme – sui presunti casi di molestie che sarebbero state tentate da un soggetto segnalato in Valsassina da alcune madri, allarmatissime dopo i contatti ‘particolari’ denunciati alle forze dell’ordine, ad opera di una persona che avrebbe propagandato corsi di arti marziali e con quella scusa avrebbe provato l’approccio con un paio di minori in Valle.
La denuncia c’è stata e le indagini sono effettivamente in corso. Con ritardo, però, come sottolineano i vertici lecchesi dell’Arma dei Carabinieri, contattati da Valsassinanews. “Prima di tutto va ricordato che davanti a casi di questo genere si deve immediatamente chiamare il 112 e segnalare l’accaduto. Qui purtroppo non è andata così – ci dicono da Lecco – anzi i fatti sono accaduti di venerdì e subito sono stati raccontati e diffusi attraverso vari canali ‘social’ “. I militari hanno potuto attivarsi solo sabato, per mettere ordine ai messaggi che giravano su un social, contattando i genitori i questione.
E attenzione, perché come confermano gli stessi Carabinieri “Quando si parla ad una comunità facendo accuse circostanziate, ci possono essere implicazioni anche di tipo legale, non note a tutti”, se non si riesce a provare adeguatamente le accuse formulate nei social. Basta davvero una telefonata al 112 per salvaguardare in parte anche questo aspetto.
E i due aspetti (la tempistica delle due segnalazioni e la diffusione di notizie incontrollate) rischiano poi di avere conseguenze negative anche per le stesse indagini: chiaramente, se chi sta commettendo dei reati – parliamo in linea generale – è in qualche modo “avvisato”, il delinquente può essere paradossalmente perfino “aiutato” se viene a conoscenza di quanto sta succedendo intorno a lui prima che lo siano gli inquirenti. Ad esempio avvantaggiandosi, proprio in termini di tempo, in una eventuale fuga. Ma non solo.
AGGIORNAMENTO ore 13.20 – Diramata dal comando provinciale dei carabinieri una nota ufficiale. Eccola in forma integrale
Nel pomeriggio del 29 settembre scorso, in località Bindo di Cortenova (LC), nel parco, antistante il bar “L’Officina” è stata segnalata la presenza di un uomo, di circa 50 anni, che avrebbe avvicinato, almeno due bambini, con l’intento di promuovere, con insistenza, un corso di arti marziali.
Il fatto, che non è stato immediatamente denunciato alle Forze di Polizia, ha ingenerato un allarme tra i genitori del luogo – allo stato dei fatti ingiustificato – ed è stato segnalato ai Carabinieri della Stazione di Introbio soltanto il giorno successivo.
I Carabinieri stanno conducendo le verifiche del caso al fine di meglio delineare i particolari dell’intera vicenda e identificare lo sconosciuto che, comunque, allo stato non risulta abbia compiuto atti di violenza di alcun genere nei confronti dei minori.