CINGHIALI, CERVI, CORVI E VOLPI. GLI AGRICOLTORI CHIEDONO ABBATTIMENTI MIRATI E RISARCIMENTI



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MILANO – Più di 2200 sinistri all’anno causati al settore primario, per danni (sottostimati) che sfiorano il milione di euro. Un serio impegno delle istituzioni per ridurre numericamente le specie dannose di fauna selvatica, anche attraverso piani di abbattimento mirati, e impedire loro di arrecare danni al settore primario e all’ambiente. Questa la richiesta principale che emerge dal convegno “Agricoltura e Società alleate per la tutela dell’ecosistema. Nutrie, cinghiali, cervi e lupi, come convivere per l’equilibrio agroalimentare”, organizzato oggi da Cia Agricoltori Italiani della Lombardia a Milano in queste giornate.

Incursione di cinghiali in Alta Valsassina

Incursione di cinghiali in Alta Valsassina

Dai dibattiti è emerso che l’incontrollata e smisurata crescita di alcune specie di fauna selvatica è diventata un serio problema non solo per l’agricoltura, ma anche per l’ambiente e talvolta per l’incolumità dei cittadini. Secondo i dati presi a riferimento dal Piano Faunistico Venatorio Regionale sono più di 2200 i sinistri causati in un solo anno all’agricoltura e più di 540 incidenti stradali provocati agli automobilisti. Tutto questo ha generato richieste di risarcimento per 1.330.000 euro, di cui 970.000 relativi ai rimborsi dati al settore primario e 340.000 agli indennizzi derivanti dagli incidenti stradali.

“Si tratta di cifre sottostimate – precisa Cia Lombardia – anzitutto perché riferite al 2012 e relative a un fenomeno in costante crescita soprattutto negli ultimi anni; inoltre a causa della farraginosità delle procedure non sempre gli agricoltori chiedono i rimborsi e gli indennizzi riconosciuti sono di gran lunga inferiori al vero valore del danno subito, che spesso non si limita alla perdita della singola coltura ma riguarda anche il tempo perso per sistemare prati e campi rovinati”.

Incidente con un cervo il mese scorso

Incidente con un cervo il mese scorso

Fra le specie più dannose per il settore primario si registrano il cinghiale con ben 857 sinistri causati, i corvidi a quota 326, le nutrie, 278 e le volpi, 248. “Bestia nera” degli incidenti stradali è invece il cervo a cui si attribuiscono 215 sinistri annui, seguito dal cinghiale a quota 120 e dal capriolo, 82.

Problema specifico è poi quello che riguarda il lupo la cui popolazione è aumentata in Italia di 12 volte rispetto agli anni 70 e in Lombardia investe soprattutto le provincie di Sondrio e di Pavia. In un solo anno sono stati richiesti rimborsi per quattro attacchi da lupo nel pavese e quattro in Valtellina, per un totale di 8000 euro di cui 5600 per un unico evento a Pavia, dove esiste un branco consolidato che in una sola volta ha ucciso 10 ovini, ferendone altri 21.

cinghialiAnche recentemente, in diverse sedi istituzionali Cia Lombardia ha sottolineato come l’impatto della fauna selvatica sull’agricoltura ha raggiunto una dimensione insostenibile, sia in pianura sia in montagna, tanto da costringere diverse aziende agricole alla chiusura. Le specie che creano problemi non sono quelle autoctone, ma quelle aliene introdotte “artificialmente” dall’uomo nei territori

Per questo Cia Lombardia ritiene essenziale una revisione del sistema dei risarcimenti che non tenga conto del meccanismo “de minimis” e piani di abbattimento specifici coordinati dalle istituzioni e non affidati semplicemente alle attività di volontari. In altre parole è necessario che venga riconosciuto il principio secondo cui non debba essere l’attività agricola a doversi adattare alle nuove specie di fauna selvatica, ma siano eventualmente queste ad essere opportunamente contenute e controllate.

 

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