LECCO – Sono stati 18, nel 2017, i potenziali donatori di organi segnalati dall’Asst di Lecco al Centro Interregionale di Riferimento (NITp). Un numero, questo, che rientra nella media del Coordinamento Locale Prelievo Organi e Tessuti dell’Area di Lecco e in crescita rispetto alle nove segnalazioni dello scorso anno, reso possibile grazie alla proficua collaborazione delle tre rianimazioni dell’Asst lecchese – la Rianimazione Neurologia, la Rianimazione Generale e la Cardiorianimazione.
Nello specifico, come emerge dalla relazione annuale di attività stilata proprio dal Coordinamento Locale, dei 18 potenziali donatori multiorgano cui era stata previamente accertata la morte cerebrale, 10 sono divenuti donatori effettivi, consentendo così il prelievo di 45 organi (1 cuore, 10 fegati, 2 pancreas, 2 polmoni e 20 reni) ed il ritorno ad una vita normale a 45 persone in lista di attesa, mentre 8 non sono stati avviati alla procedura, uno dei quali perché risultato non idoneo al trattamento e i restanti per opposizione degli aventi diritto.
Sul fronte della donazione dei tessuti, invece, buoni i risultati ottenuti relativamente al prelievo delle teste di femore: i dati aggiornati al 30/11/2017, infatti, annotano 36 donazioni su di un totale di 133 interventi, il che fissa la percentuale dei prelievi effettuati a quota 27,07%, ben al di sopra, quindi, del 10% richiesto dalla Regione come obiettivo minimo.
Sotto il tetto del 10%, invece, il prelievo di cornee: dei 921 pazienti deceduti all’interno dell’Asst di Lecco, infatti, i donatori sono stati il 8,47% (n.78 donatori), consentendo il prelievo di 132 cornee. Ciò testimonia ancora una volta come solo una comunicazione efficace possa far comprendere l’importanza di questo gesto, che può consentire a chi è rimasto privo della vista di tornare a vedere. La cornea – il tessuto trasparente che costituisce la parte anteriore dell’occhio – consente infatti alla luce di filtrare, permettendo alle immagini di imprimersi sulla retina. Quando questa risulta danneggiata, le immagini non sono chiare e la vista risulta compromessa. Il trapianto di cornee, reso possibile grazie ad un prelievo che non lascia tracce visibili sul donatore, permette di riacquisire la vista.
“Possiamo ritenerci soddisfatti per quanto riguarda l’attività di prelievo multiorgano e il prelievo delle teste di femore, anche se l’obiettivo è quello di migliorare sempre, anno dopo anno”, riflette Patrizia Fumagalli, responsabile del reparto di Neurorianimazione dell’ospedale di Lecco. “Sulle donazioni di cornee, invece, fare di più è necessario. Un’opera di sensibilizzazione mirata e rivolta sia alla popolazione sia ai medici e agli infermieri, di certo, può essere utile ad incrementare il numero di donatori. Allo stesso tempo, sarebbe opportuno compiere quel passaggio di automatizzazione dell’iter per il prelievo, così da facilitare le procedure agli operatori coinvolti. Con il nuovo anno ci applicheremo sicuramente affinché ciò avvenga”.