Anni fa il primo dicembre nella chiesetta di Bindo si diceva una messa in memoria di quegli eventi, un piccolo modo anche solo per ricordare e per unire ancora una volta chi quel giorno ha perso tutto; da qualche anno a questa parte non ci giungono notizie di eventi o manifestazioni nell’anniversario più triste del paese.
Forse per scacciare una strega non bisogna più interpellarla, però ignorare un ricordo che urla ancora così forte nelle menti di chi l’ha vissuto non fa altro che chiudere sempre di più la porta dei tristi ricordi legati alla frana, ricordi che devono uscire per lasciar posto a quelli felici e poter voltare definitivamente pagina, una pagina importante scritta nella storia del paese che ha saputo rinascere non senza difficoltà.
Quest’anno la natura con la sua infinita saggezza ha voluto ricordare a suo modo l’evento: i giorni di pioggia senza fine, lo smottamento di Prato S.Pietro, il Pioverna gonfio, rosso e sporco e i numerosi ruscelli che scorrono nei boschi rossi di questo autunno ci vogliono rammentare che quell’evento non è così distante ma può essere superato: il sole di stamattina come quello del primo dicembre 2002 è sorto dopo giorni di acqua e grigiore, e passando anche oggi sotto il tunnel un brivido sicuramente corre nella schiena di chi quel primo dicembre ha cambiato DAVVERO la pagina del proprio calendario.