Veramente poche le armi in mano ai lavoratori per combattere questi gravi pesi che gravano sempre più su di ogni bilancio familiare. E a volte oltre all’enorme danno arriva anche la beffa. La cassa integrazione è un istituto previsto dalla legge, una prestazione economica erogata dall’Inps in favore dei lavoratori che per un determinato motivo perdono l’obbligo di eseguire la prestazione lavorativa o che lavorano a orario ridotto; esistono due tipi di cassa integrazione: quella ordinaria e la straordinaria. L’ordinaria è chiesta a causa di eventi transitori non imputabili all’imprenditore o agli operai, come una crisi temporanea di mercato, ha una durata massima di 52 settimane nel biennio mobile e di 13 settimane consecutive prorogabili ad ulteriori 13, mentre quella straordinaria può essere disposta nei casi di ristrutturazione, di crisi aziendale e di particolare rilevanza settoriale o territoriale.
Purtroppo per chi non ne è a conoscenza e quindi procede con la normale dichiarazione dei redditi scattano pesanti sanzioni: cartelle che sono recapitate anche anni dopo, contenenti multe di migliaia di euro che non fanno altro che alleggerire i portafogli dei lavoratori dipendenti – difficilmente già strabordanti.