Tantissima gente alla presentazione del film "Poesia che mi guardI" di Marina Spada questo martedì al cinema Colombo di Pasturo. Sala stracolma (sopra e sotto) con la presenza di diverse autorità (in sala il Senatore Rusconi, il Consigliere Regionale Galli, il sindaco di Pasturo e i primi cittadini di Primaluna e di Cortenova), docenti, insegnanti ma soprattutto tanta gente comune che ha accolto con piacere l’esibizione del film sulla vita della poetessa.
La trama parla di Antonia Pozzi, nata nel 1912, cresciuta in una famiglia benestante di Milano, che da giovane comprese di essere inserita in un mondo che in realtà non la capiva, incompresa dall’ambiente che la circondava.
Più che un film biografico, l’opera cinematografica diretta da Marina Spada porta la poesia in una città come Milano dove la frenesia della vita contemporanea non si ferma un secondo per ascoltare i sonetti che vengono dal profondo dell’anima; l’anima della poetessa che trova eco in un gruppo di studenti universitari milanesi, gli H5N1, che divulgano le poesie attaccandole sui muri della città.
Interessati all’opera di Antonia, i ragazzi cercano di diffondere anche i suoi versi, riuscendoci in parte ma soprattutto conoscendo nell’intimo una grande artista dimenticata da un’Italia che in quei tempi pensava ad altro.
Marina Spada, la regista del film, ha detto che finalmente Antonia Pozzi inizia ad avere "il suo posto nella letteratura italiana; il film ha quello scopo, rendere visibile la Pozzi, ridarle quello che è stato sciupato".
La regista ha detto che tutti i film cambiano la vita di chi li dirige, ma questo in particolare ha creato dei sentimenti dentro di lei al punto di affermare che questo lavoro è "proprio quello che volevo".
Autocritica e pubblica confessione della regista milanese che ammette di essere stata "presuntuosa e superba all’inizio dei lavori, pensando che lei come regista di questo film stava facendo qualcosa per la Pozzi, ma in realtà" ha detto, "è stata Antonia che ha scelto me, è lei che ha fatto delle cose per me… la vera regista si chiama Antonia Pozzi perché era un’alma grande, a ventisei anni aveva già capito tutto…"
Addirittura, ha spiegato Marina, "aveva preso una posizione partecipando alle prime riunioni partigiane, ma il suo stato mentale e di salute hanno impedito che andasse avanti".
Il Sindaco di Pasturo Guido Agostoni ha ringraziato i presenti e ha confermato che il film (che uscirà in dvd la prossima primavera insieme ad un volume biografico sulla vita di Antonia Pozzi) verrà ripetuto nella sala di Pasturo quest’estate.
Centrato l’obiettivo dunque: sala piena, smorzate le critiche che qualcuno aveva alzato per l’idea azzardata di proiettarlo durante le feste di Natale e soprattutto riempito di emozione e poesia un paese come Pasturo che ha ricordato con questa serata la poetessa che l’amò dal profondo del cuore.
Antonia Pozzi, presentazione del film "Poesia che mi guardi" |
Alle soglie d’autunno
in un tramonto
muto
scopri l’onda del tempo
e la tua resa
segreta
come di ramo in ramo
leggero
un cadere d’uccelli
cui le ali non reggono più.
Antonia Pozzi