Secondo il vocabolario, la flangia è un "pezzo meccanico destinato ad un accoppiamento non permanente di altri pezzi mediante viti o bulloni". I valsassinesi convivono con questo elemento da decenni: proprio grazie alla produzione di flange parte dell’economia della Valle si è sviluppata, cresciuta e trasformata. Decine di piccoli, medi e grossi stabilimento producono flange dando lavoro a centinaia di persone, che occupano diverse mansioni nelle rispettive fabbriche, da forgiatori a meccanici, passando per i magazzinieri e gli addetti ai diversi macchinari.
L’uso delle flange risale più meno all’inizio della rivoluzione industriale, quando lo sviluppo e la meccanizzazione – specialmente nell’area dei liquidi – ha avuto bisogno di realizzare degli accoppiamenti nei tubi per il loro trasporto.
Un semplice disco metallico con fori tali da consentire il fissaggio tra tubi è stato l’origine dell’attuale flangia.
Da quei tempi ad oggi, il prodotto come forma e funzionalità non è cambiato: ora si costruiscono flange a forma di disco o corona circolare con spessori adeguati all’adattamento ai tubi o alberi collegati, e di spessore adatto a resistere alle pressioni in gioco.
Troviamo flange piane, a gradino, a incameratura, a doppia incameratura, a saldare, a saldare di testa, di tasca, con anello d’appoggio, dischi e cieche.
I prezzi di vendita variano dalle poche "lire" (4-5 euro cadauna) per le flange in acciaio di un diametro di circa 100 millimetri ai più di seicento euro per quelle di diametri intorno ai 500 millimetri.
Tante sono le ditte che si occupano della fabbricazione di flange in Valle, soprattutto nella zona di Primaluna (in particolare a Cortabbio), Cortenova e Taceno.
Vera è propria locomotiva industriale, il settore della flangia ha subito però negli ultimi anni dei cambiamenti importanti a livello strutturale. Negli anni novanta l’indotto presente in zona che lavorava per le ditte più grosse era tanto; piccoli artigiani, imprese famigliari che lavoravano parecchie ore al giorno quasi sette giorni su sette garantendo cosi una piena produzione alle aziende trainanti del settore in Valle, hanno lasciato il posto negli anni 2000 grazie ad investimenti nelle proprie ditte, a macchinari più moderni e veloci che hanno praticamente ridotto al minimo il lavoro artigianale.
Oggi troviamo delle realtà molto sviluppate a livello di medie e grandi imprese, con aziende che hanno raddoppiato il loro personale ma anche la produzione, adeguandosi al mondo globale che richiede sempre più produzione in tempi brevi.
Una quindicina di medie imprese continuano a produrre flange: dalle Officine Santafede, alle Forge Nicromo, la Metalforch, l’Officina Nani, le Officine di Cortabbio a Primaluna, mentre a Cortenova le principale ditte produttrici di flange sono le Officine Melesi, la Binda e Galperti, l’Officina Benedetti, la Galperti Srl e Mascheri, mentre a Taceno continua a produrre la ditta Manzoni.
Insomma, flangia è vita. Finché c’è ferro da stampare, tornire e forare l’economia continuerà a girare. Allora, tanto per essere in argomento, "tocchiamo ferro" perché questa realtà continui a far girare una buona parte dell’economia della Valsassina.
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In margine a questo nostro articolo, ci è arrivata una email che puntualmente pubblichiamo:
Buongiorno,
mi permetto di segnalare, a titolo puramente personale, che l’articolo in oggetto contiene un’imprecisione:
è improprio infatti distinguere flange in ferro e acciaio. Anche le flange comunemente denominate “in ferro”, sono in realtà composte da acciaio (cioè lega di ferro ed altri elementi). Il diverso contenuto e bilanciamento dei vari elementi legati con il ferro conferiscono all’acciaio varie proprietà, quali: durezza, tenacità e resistenza agli agenti corrosivi.
Ringrazio a nome di tutti i produttori di flange per il gradito articolo, e che esso possa servire a far conoscere il prodotto flangia che, nel nostro linguaggio locale suona assolutamente comune, ma al di fuori delle nostre zone molti nemmeno sanno cosa sia.
Cordiali saluti
Adriano Manzoni