50enne di Casargo condannato a sette anni e otto mesi per rapina



La notizia è riportata quest’oggi sulle pagine di Como e provincia del quotidiano "Il Giorno". Ernesto Bergamini, cinquantenne dell’Alta Valle, è tra i due dichiarati colpevoli dell’assalto alla BCC di Arosio. L’uomo è attualmente detenuto a Milano in attesa dei riscontri per altre accuse mosse, a vario titolo, a suo carico. Di seguito, proponiamo uno stralcio del pezzo di Paola Pioppi pubblicato a pagina 10 dell’edizione di Lecco e Como del "Giorno" di oggi.
 

ASSALTO ALLA BANCA DI AROSIO
Condannati a faticare nei campi
Due rapinatori dovranno scontare la pena in carcere e poi in una colonia agricola
 
di PAOLA PIOPPI
— AROSIO —
AVEVANO assaltato la banca a volto scoperto, giusto un cappellino che gli copriva la fronte. Minacciando gli impiegati con un taglierino, avevano rapinato la Banca di Credito Commerciale di via Industrie. Un bottino di 13 mila euro e qualche banconota straniera che ieri è costata ai due banditi una condanna a 7 anni e 8 mesi di carcere. Ernesto Bergamini di Casargo Valsassina e Matteo Franco Zuffrano di Milano, entrambi 50 anni, sono inoltre stati dichiarati delinquenti professionali e abituali, con l’applicazione di una pena accessoria di tre e due anni di lavoro in una colonia agricola, da scontare a fine pena.

IL TRIBUNALE Collegiale (Francesco Angiolini, Gianluca Ortore, Carlo Cecchetti) ha inasprito la richiesta di sei anni e mezzo del pubblico ministero Mariano Fadda, che aveva coordinato le indagini su quel colpo avvenuto il 19 ottobre 2006. Le telecamere dell’impianto di sicurezza dell’istituto di credito avevano ripreso nitidamente il volto dei due uomini che non si erano preoccupati di coprirsi in quanto non noti nel Comasco.

……

I GIUDICI, in camera di consiglio, si sono trovati davanti a pagine di precedenti penali per entrambi, in alcuni casi rapine commesse in sequenza i territori circoscritti, come la Liguria. Qualche riga in più di casellario per Bergamini, che è stato dichiarato ufficialmente un professionista del crimine, con una sfumatura leggermente più contenuta per il complice, che gli atti della sentenza definiscono solo “abituale”. I due sono attualmente detenuti a Milano, dove sono in attesa dell’esito di altre accuse mosse, a vario titolo, a loro carico.

 

 

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