E’ l’elettricista 29enne Claudio Prada il nuovo gestore del rifugio "Buzzoni", all’Alpe Mota sopra Introbio. Forse proprio il fatto di vivere in questo stesso paese – oltre ad altre caratteristiche – ha fatto pesare la bilancia della scelta dalla parte del giovane, che prenderà in mano la baita insieme alla fidanzata Chiara Benedetti. Martedì la riunione del CAI introbiese, domani (venerdì) l’incarico dovrebbe essere formalizzato.
Prada, contattato da Valsassinanews, è emozionato e molto felice: "Bello sapere che tra tantissimi partecipanti al bando sia stato scelto proprio io. Credo che il CAI abbia deciso per una serie di motivi: oltre al mio essere di qui, una precedente esperienza come aiuto al Rifugio Grassi, il fatto che conosco bene il Buzzoni e ancora la mia grande passione per questo tipo di lavoro". La giovane coppia (foto a destra >>>) conta di poter riavviare l’attività nel mese di maggio, una volta esperite una serie di pratiche burocratiche. Tra le prime cose da fare, l’impianto elettrico del rifugio, quello stesso del quale Prada e il povero Mariani avevano parlato a lungo. "Eravamo d’accordo che avrei iniziato il lavoro appena possibile" racconta l’artigiano "purtroppo la situazione è precipitata per i motivi che conosciamo; se non altro sarà un intervento che sono in grado di fare personalmente".
Prada conosceva bene Antonio Mariani, 54enne di Paderno Dugnano ex perito chimico, morto sotto a una slavina lo scorso sabato 6 febbraio. Li accomunava il grande amore per le montagne e in particolare per quel piccolo angolo nel quale il rifugista aveva messo tutto se stesso, con passione e senza risparmiarsi. Adesso tocca a Claudio Prada. L’augurio è che possa essere in grado di impegnarsi quanto il suo predecessore nell’opera di rilancio del bel rifugio del Cai di Introbio.
Sotto: Antonio Mariani fotografato da Attilio Rossetti –
immagine gentilmente concessa dall’ufficio iconografico di "Famiglia Cristiana"