Arrivano i ”gemellati” francesidei cinque paesi del Centro Valsassina



Nei Paesi di cultura anglosassone era diventato di gran moda. sin dal Settecento, il cosiddetto “Grand tour”, un viaggio attraverso l’Europa che vedeva nell’Italia una delle mete preferite. Di gran moda lo era naturalmente tra coloro che potevano permetterselo, poiché lungo e costoso. Poteva durare anche molti mesi e persino anni: la diligenza infatti aveva tempi diversi dall’aereo di oggi e i soggiorni erano volutamente lunghi. Le esperienze non erano sempre delle migliori, le locande non offrivano a quell’epoca le comodità dei quattro stelle dei nostri tour operators. Ma a questo non si dava gran peso, viaggiare era allora puro piacere della conoscenza. Ci si prendeva il tempo di conoscere la storia, l’arte, la cultura di un Paese. Si cercava di vivere il più intensamente possibile le testimonianze del passato e le consuetudini del presente attraverso il contatto con le realtà locali. Era insomma una esperienza elitaria, riservata a pochi.
                   
Oggi il turismo è alla portata di tutti, sette o quindici giorni sulle spiagge di Hurghada o delle Maldive o magari a fare shopping a Dubai prima o poi ce li faremo tutti. Ma il tempo disponibile è quello che è, gli impegni sono tanti e non possono aspettare. Trasportati in poche ore alla nostra destinazione e chiusi magari nel recinto dorato del nostro club di vacanze, avremo conosciuto ben poco o niente del Paese che ci ha ospitato. Avremo comunque la sensazione di aver fatto un magnifico viaggio. Peccato però che dello spirito del “Grand tour” non ci sia più traccia.

Eppure, a ben osservare, qualcosa che ricorda quel modo di interpretare un viaggio lo possiamo ritrovare, facendo le debite proporzioni, in coloro che si identificano nello spirito del gemellaggio. I gemellaggi sono nati con l’Europa unita per creare occasioni di contatto tra cittadini di diverse nazioni desiderosi di conoscere le rispettive culture, le consuetudini di vita, i modi di pensare. Un incontro di gemellaggio non è un evento turistico, è un’occasione per uno scambio di sensazioni, informazioni e opinioni e soprattutto per creare legami di simpatia e di amicizia che rappresentano, quasi inconsapevolmente, un piccolo ma formidabile contributo a creare la nuova Europa.

50 cittadini francesi de La Roche Vineuse, località della Val Lamartinien in Borgogna, gemellata dal 2003 con i cinque 5 comuni dell’Unione Centro Valsassina e Grigna Settentrionale saranno qui ospiti dal 13 al 16 maggio. Sia gli amici francesi che le famiglie valsassinesi che li accolgono nelle loro case sono animati da un sincero desiderio di reciproca conoscenza e comprensione. L’esperienza dimostra che la diversità di lingua, spesso presa come alibi per non partecipare al gemellaggio, non è affatto una barriera quando esista il desiderio ed il piacere di comunicare. E’ vero che molti degli amici de La Roche Vineuse prendono parte ai corsi di italiano che il Comitato gemellaggi guidato da Yannick Scavardo organizza al proprio interno. Fantasia e capacità di improvvisazione garantiranno comunque in tutti i casi un’ottima intesa con gli ospiti borgognoni.

Giselda Barina Bertoluzza
Presidente del Comitato per i Gemellaggi
 

>>> Leggi anche: LA ROCHE VINEUSE, RIVOLUZIONE E MARKETING IN UN NOME

Nell’immagine a centro pagina: Giselda Barina e Jannick Scavardo, presidenti dei rispettivi comitati gemellaggi (foto di Maurizio Castoldi). Sotto: uno scatto relativo all’ultima visita valsassinese in Borgogna

 

 

 

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