L’articolo è stato pubblicato stamattina nelle pagine di Lecco del "Giorno", a firma Andrea Morleo. Di seguito ne proponiamo uno stralcio. Secondo quanto ricostruito nel processo di primo grado, Michele Zito era stato picchiato da Francesco Poerio di Pasturo per attriti sulla vendita di un cascinale in Valsassina.
Ecco una parte del pezzo di Morleo (l’intero articolo è a pagina 4:
Zito, il killer di Poerio trasferito in Calabria | |
Intanto la Procura impugna la sentenza di primo grado | |
di ANDREA MORLEO I SUOI LEGALI – Luciano Bova del Foro di Lecco e la collega Marcella Belcastro del Foro di Palmi – avevano fatto richiesta che il proprio assistito potesse scontare la sua pena in un carcere della Calabria, sua terra d’origine, per poter essere più vicino ai famigliari. (……) Nel frattempo la Procura di Lecco ha impugnato la sentenza di primo grado, emessa il 4 novembre scorso dal Gup del tribunale cittadino, Gianmarco De Vincenzi. Una sentenza che peraltro andò oltre i 16 anni e quattro mesi chiesti dall’accusa affidata al sostituto procuratore Luca Masini, ora in forze alla procura di Livorno. Zito, che su consiglio dei propri legali aveva scelto il rito abbreviato, era stato condannato pure a risarcire le cinque parti civili (mamma, papà, due fratelli e la compagna della vittima) per 20 mila euro a testa. A questi si erano aggiunti i 30 mila euro per la piccola Erika, la figlia di Poerio. (……)
|
|