Sindaco, assessore, ufficio tecnico, imprese e un ingegnere si sonor ecati sul posto per valutare la situazione e soprattutto le prospettive di riapertura. Lavoro non semplice data la vastità dello smottamento e le caratteristiche della frana. “L’idea è di far iniziare i lavori entro la fine di questa settimana” dice il primo cittadino Silvano Bertoldini “ma la cosa nel complesso è tutt’altro che semplice. Ci sono una quindicina di metri di muro finiti sommersi da pietre e macigni, la strada è importante perché porta a tante baite, oltre che a vari alpeggi e al Rifugio Varrone”.
La valutazione per un intervento definitivo è di una spesa che si aggira sui 150mila euro. “Cifre proibitive per una realtà come la nostra” ammette Bertoldini. Per questo è stata aperta una pratica d’urgenza, con la richiesta di una sovvenzione regionale per far partire almeno i primi lavori.
Alternative alla strada agrosilvopastorale interrotta non ce ne sono, salvo un ripidissimo sentiero. Sarebbe dunque importante, in vista della bella stagione, riuscire quantomeno a far passare le moto e i passanti per poter raggiungere la zona dei Forni. Ovvio che contestualmente deve essere messa in sicurezza la zona, attualmente a rischio. Per questo, sul posto si sono recati ad ispezionare, oltre al sindaco anche l’assessore al Territorio, il tecnico comunale, un’impresa edile e l’ingegner Tomaso Invernizzi che sta curando il piano di riqualificazione della zona in questione.