Il Politecnico di Milano, incaricato dall’amministrazione comunale, sta realizzando i documenti preparatori del famoso PGT, quel Piano di Governo del Territorio che ha soppiantato il vetusto Piano regolatore dei comuni grandi e piccoli. Uno strumento fondamentale in questo senso è la VAS, valutazione che anticipiamo con qualche considerazione fatta dal sindaco barziese, Andrea Ferrari (foto).
Si tratta di un documento informativo; parliamo allora dei contenuti. Ad esempio, quali e quante sono le istanze per nuovi insediamenti in paese?
Le istanze sono in totale 23 ed è significativo secondo me il fatto che ben 11 riguardano nuovi insediamenti residenziali in espansione per un totale di mq 53.151 e 3 istanze sono finalizzate alla realizzazione di strutture ricettive e attrezzature complementari all’attività turistica.
Un dato importante è questo: il 76,9% delle istanze in espansione tocca terreni in zona agricola E, terreni esterni all’urbanizzato.
Ma questo vuol dire che Barzio è "satura" e si cercano nuovi terreni per espandere l’abitato. Da un punto di vista ambientale non è un danno?
Potenzialmente sì. Dall’altra parte significa anche che Barzio è ancora molto appetibile dal punto di vista del mercato turistico. La grossa richiesta di nuovi insediamenti residenziali con le strutture ricettive fa si che “all’esterno” Barzio viene ancora considerata località turistica di richiamo da sviluppare e incrementare.
Parliamo allora della strategia.
Gli obiettivi che ci siamo posti come amministrazione e che abbiamo dato al Polimi erano riaffermare l’identità del territorio per il rilancio della “perla della Valsassina”, valorizzare e sostenere l’artigianato e le tipicità locali ricorrendo a strategie di marketing territoriale per l’affermazione di una “vetrina” dell’eccellenza territoriale; la qualità dei servizi e la sussidiarietà come strategie per incrementare la vivibilità, la fruizione e il dinamismo del territorio, rispettando la naturalità dei luoghi e garantendone l’integrità. E ancora, il rifiuto dell’indiscriminato consumo di suolo privilegiando invece il recupero, il completamento e le necessità locali. Verso una nuova accessibilità del territorio: la questione delle infrastrutture come elemento centrale dell’attraversamento delle parti centrali di Barzio e infine il ruolo catalizzatore dei Piani di Bobbio: una risorsa pubblica irrinunciabile per lo sviluppo della realtà barziese e dell’intero bacino consortile attraverso una maggior ricettività sportiva e la valorizzazione naturalistica a sistema col comprensorio
Entriamo ancor più nel dettaglio e parliamo del territorio…
Altro dato importante per impostare un PGT che possa guardare al futuro è l’attuale divisione del territorio in 3 livelli che però devono dialogare, ricucirsi e collegarsi tra loro per una maggiore fruibilità del territorio barziese che va dai 600 m. di Pratobuscante ai 2.000 m dei Piani di Bobbio e dei Campelli. L’elemento di collegamento tra i tre livelli non può che essere quello paesaggistico/ambientale e turistico.
Al proposito ecco una scheda relativa ai tre livelli di cui sopra:
Livello 1:
la Fornace con il suo piano di recupero recentemente approvato in consiglio, Pratobuscante e il fondovalle, area di collegamento con i restanti paesi della Valle, che con la realizzazione di piste ciclabile avvicinano il “centro alla periferia” nel rispetto della tutela paesistico ambientale e privilegiando l’aspetto turistico.
Il fondovalle e la Fornace come area di marketing relativa al piano di recupero della Fornace recentemente approvato con la realizzazione di spazi espositivi aperti che devono essere utilizzati anche oltre i 10 giorni di Sagra.
Livello 2:
Barzio e la frazione di Concenedo come tessuto urbano consolidato da valorizzare senza indiscriminato consumo di suolo ma privilegiando il recupero, il completamento e le necessità locali. Rafforzare i servizi per le utenze turistiche con la riqualificazione e il potenziamento del centro sportivo della Conca Rossa.
Livello 3:
i Piani di Bobbio con la loro splendida posizione immersi in una vallata naturale di incomparabile bellezza. Bellezza da far convivere con uno sviluppo turistico intelligente che deve prevedere l’ampliamento dell’area sciabile all’interno degli ambiti consentiti e il potenziamento dell’economia agricola montana legata all’alpeggio comunale “Baita di dentro” e la tutela della proprietà comunali.