Dai Resinelli fino alla casera  di Varrone tutti i principali allevatori hanno spostato il loro bestiame dalle stalle e i pascoli del fondo valle agli alpeggi in quota sui monti che racchiudono la nostra valle. La maggior parte effettua la transumanza tra la metà e la fine di giugno, come per esempio la Val Biandino e l’alpe Mancodeno. Molto bella la transumenza verso Biandino, che alle prime ore dell’alba riempie le strade di Introbio.

Sono tanti i monti  che nei mesi estivi ospitano greggi, sopratutto di capre e mucche, per l’attività casearia: in quasi tutti gli alpeggi infatti viene effettuata la vendita diretta al pubblico dei prodotti del latte dell’alta montagna: rare prelibatezze! Per dare qualche numero l’alpe Cainallo ospita circa 30 mucche e 15 cavalli, l’alpe Mancodeno 120 capre, 10 asini, 3 mucche ed altrettanti cavalli, l’alpe Biandino/Sasso circa 250 mucche, Pialeral e dintorni ospitano qualcosa come 500 pecore che girano tutti i pascoli della Grigna. Transumanza anche verso Abbio, Agoredo e alla Culmine S. Pietro sopra l’Altopiano. 

Dolcigo, Oro, Betulle ed Ortighera sul versante sopra Margno; nella muggiasca capre, pecore e mucche a Chiaro e Camaggiore. Spostandosi sui monti ai confini tra Valsassina e Valvarrone si "carica" all’alpe Varrone, Barconcelli, Premaniga e Artino dove pascolano principalmente mucche e qualche pecora; ovini anche a Vesina sopra Pagnona.

Tutti gli alpeggi hanno una casera dove il latte viene trasformato, quotidianamente, in prodotti tipici come formaggi di ogni genere ma anche yogurt, per essere poi affidati alla vendita diretta oppure trasportati in Valle per essere poi venduti nei negozi.
 

Nelle foto la casera di Varrone e gli asini dell’alpe Mancodeno.