Lui è vivo, anche se malconcio (dichiara di aver subito ben sei operazioni a un occhio per il distacco della retina), mentre Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi no. Isidro Diaz, 41 anni, allevatore di cavalli originario dell’Argentina ma trapiantato in Italia da oltre un ventennio, è stato protagonista lo scorso 5 aprile di una vicenda ancora piuttosto oscura. Fermato dai carabinieri sulla A21 Torino-Piacenza di ritorno da una gara di monta di vitelli, avrebbe estratto un coltello (ma, sostienes per consegnarlo ai militari che lo stavano controllando) e a quel punto si è scatenato il finimondo.
Morale: arresto per resistenza a pubblico ufficiale, minacce e porto ingiustificato di oggetto atto ad offendere, denuncia per non essersi sottoposto all’etilometro. Ma anche due timpani perforati, lesioni all’occhio sinistro, ferite e segni evidenti di percosse. Diaz sostiene di essere stato picchiato, torturato, insultato e minacciato con una pistola. La vicenda è oggetto di una denuncia da parte del "Gaucho" nei confronti dell’Arma dei Carabinieri, denuncia che sarebbe però prossima all’archiviazione. Secondo quanto riportato oggi da Repubblica.it, "Diaz è stato condannato a un anno poi commutato in due di libertà controllata per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni (8 giorni di prognosi ai militari); la sua denuncia contro i carabinieri è a pochi passi dall’archiviazione nonostante agli atti ci sia il riconoscimento fotografico da parte dell’argentino dei militari che l’hanno aggredito. Il giudice dovrà decidere in questi giorni".
A curare gli interessi legali dell’argentino, sostituendo l’avvocato Simona Facciotti del Foro di Milano, c’è adesso lo studio Anselmo di Ferrara, lo stesso che in questi anni si è occupato di casi scottanti come quelli che hanno visto la morte di Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva e Stefano Cucchi – tutti giovani che hanno avuto a che fare con le forze dell’ordine, perdendo la vita in circostanze diverse. Ma simili, sostiene Diaz, a quella del "Gaucho di Cortabbio".
DALL’ARCHIVIO:
>>> L’ARTICOLO DI VALSASSINANEWS SULLA VICENDA (03.06.2009)
Sotto: la cartella clinica del Pronto Soccorso di Lecco