Sala ha esaminato la situazione delle strutture accreditate (RSA e RSD) dedicate ad anziani e disabili della provincia di Lecco. Considerato che sono i Comuni a dover integrare il pagamento per la parte che eccede le pensioni (mediamente poco più di 900 euro) degli anziani ospitati nelle case di riposo, il peso per gli enti locali è rilevante e in alcuni casi davvero problematico. Anche perché le rette sono in aumento e la media delle minime nel lecchese supera i 1600 euro al mese.
Ecco una parte delle considerazioni comunicate da Ambrogio Sala. Sotto, la tabella con le rette nelle diverse realtà di Lago e Valsassina.
"…Proviamo a capire cosa puo’succedere ora. Innanzitutto, mediamente, in provincia di Lecco, un pensionato, nel 2009, percepiva una pensione di 929 euro. Nel 2010 la situazione non è cambiata.
Secondo una statistica presentata recentemente ad un convegno dei Sindacato Pensionati della CGIL Lombardia, in provincia di Lecco la media delle rette minime corrisponde a 1610 euro mensili, mentre quella delle rette massime è di 1784 euro.
Il Comune dovrebbe versare, secondo le medie prima illustrate, dai 700 ai 900 euro mensili per ciascun anziano. Annualmente farebbero dai 8.300 ai 10.300 euro annui.
Un Comune piccolo che ha tre- quattro anziani in RSA dovrebbe prevedere dai 30mila ai 45 mila euro. Se, insieme, gli capitano due minori messi in comunità dal Tribunale dei Minori gli arrivano altri 65 mila euro. Non c’è, a questo punto, molto per la scuola, per il sostegno affitti, per l’handicap e per le scuole.
La Regione, inoltre, dovrebbe finanziare il 50% della spesa perché ritenuta sanitaria. Nel 2008 ha finanziato solo il 38%, scaricando il resto sulle famiglie".