"E’ questa (Primaluna) tutta circondata d’antica muraglia con sette porte per intrare et uscir della terra, dalla sette virtù cardinali assomigliate acciochè curani queste non entrino li sette vitj capitali, quali tutto il mondo infettato hanno. La prima porta dal Oriente è detta dalla Torre per passar per quella a una Torre pocho lontana dalla terra, le cui vestigi, si vedono sopra un collicello un tiro di mano dalla Porta lontano, alquanto elevato sopra un sasso […]
La seconda Porta passa alla bastia, così la terza, detta ancora di Cotolosa da una valletta così chiamata, una per la qual si passa alle selve et boschi sotto il monte Agrella il qual monte ha el sito suo et territorio come di Olino detto habbiamo, e per l’altra se ne vanno poi alle valle vicine di sopra nominate. Sono verso l’oriente queste due porte sopradette.
La quarta è detta della Carale verso mezzogiorno, per la quale alle vigne vicine et al bel piano de prati et campi si perviene. La quinta è detta dal Pirolo da una … tigua così detta. La sesta parimente da … è detta dalla Chiesuola perché indi si va alla chiesa di San Roccho. La settima et ultima è … verso settentrione, perché per questa si va al fiume …
(da Paride Cattaneo della Torre, Descrizione della Valsassina, manoscritto del 1571, in G. Arrigoni, Documenti inediti, Milano, 1857)
Tappe dell’itinerario
Chiesa dei SS. Pietro e Paolo. Attestata capopieve almeno dal 1231, la chiesa dei SS. Pietro e Paolo ha subito nel corso dei secoli numerose ristrutturazioni, fino a quella della fine dell’Ottocento che le ha dato l’aspetto attuale.
Al suo interno si possono ammirare l’imponente altare settecentesco in marmo, impreziosito da inserti in rame argentato, gli stucchi secenteschi della cappella dell’Assunta con una tela raffigurante l’Assunzione della Vergine (1604), il Crocifisso ligneo della cappella in fondo alla navata destra che sostituisce l’originaria pala secentesca raffigurante il Martirio di S. Pietro da Verona (1607), copia del Tiziano come quella raffigurante S. Giovanni Battista, un’acquasantiera in marmo recante lo stemma dei Torriani.
La torre campanaria dal fusto liscio è del XII secolo e – si crede – innalzata all’inizio del Seicento sopra un antico fortizilizio dei Torriani di probabile fondazione antecedente il Mille. La parte superiore è stata completata nel XIX secolo.
I portali gotici. Il paese conserva ben nove portali che coprono un arco cronologico che va dalla fine del XIII secolo al XV secolo sui quali campeggia lo stemma della famiglia dei Torriani.
La Torre. A nord est del paese, sopra un cocuzzolo, si trova il rudere di una torre quadrata (XI-XIII secolo) circondata da tre ordini di mura.
Il "grattacielo" di Primaluna: Casa Pomi e Maroni. Si tratta di una delle più tipiche case antiche della Valsassina (XVII secolo), che si sviluppa su quattro piani di loggiati in legno, retti da colonne a stampella, totalmente fasciata dall’assito delle balconate e dei rispostigli, in ricuciture continue.
Primaluna medievale |