Toccante serata quella di ieri al Palazzetto dello Sport di Barzio in ricordo di Mario Rigoni Stern. Scrittore tra i più amati della storia contemporanea, Rigoni Stern divenne famoso dopo la pubblicazione de Il sergente nella neve nel 1953, in cui racconta la ritirata dalla Russia degli alpini italiani.
Alpino lui stesso, combattente in Francia, Grecia, Albania e Russia, tornò a casa a piedi dalla Prussia Orientale nel maggio del 1945. Sul palco di Barzio ieri sera ben collocato il coro Grigna, diretto dal maestro Scaioli, che ha coinvolto il pubblico coi canti alpini di guerra e di sofferenza, ma anche di amore e speranza.
Nei suoi libri Mario Rigoni Stern ha saputo coniugare la memoria storica con la passione per la natura, con un linguaggio semplice, lineare, che va diritto al cuore. E allora l’attore Giorgio Galimberti ha ben scelto la lettura di brani dello scrittore, tra cui un delicato articolo sulle amate api, pubblicato sulla Stampa. E come non ricordare il dono prezioso di un favo di miele, per il soldato Rigoni Stern entrato casualmente in una isba russa, eppure accolto dal “nemico” con un piatto di minestra calda…
Innumerevoli i libri pubblicati da Giulio Einaudi, a cui lo scrittore era particolarmente legato: Il bosco degli urogalli, Il bosco di Tönle, Uomini, boschi, api, Amore di confine, Le stagioni di Giacomo, Tra due guerre e altre storie, Le vite dell’altipiano, e moltissimi altri. E’ stato proprio Bruno Biagi, del Punto Einaudi di Lecco, a volere la serata, a coinvolgere personaggi a sorpresa, come Cesare Anzi, settimo e ultimo figlio del soldato Anzi, commilitone di Rigoni Stern nel battaglione Vestone in Russia. Un lungo applauso alla sua commossa lettura del brano che cita il padre, immerso nel gelido inverno.
Tra i brani citati, anche la lettera scritta dal “poeta della natura” a Don Gnocchi, cappellano degli alpini in Russia recentemente beatificato, e una bella intervista di Paolo Rumiz per Repubblica.
In tanti sono stati profondamente legati a Mario Rigoni Stern, lui così schivo e modesto, eppure così solido nel suo ricordare, nel suo tramandare la memoria, nel suo apprezzare le cose semplici. Chi ha letto i suoi libri ne è rimasto sicuramente colpito, e chi lo ha incontrato di persona ricorda con immenso affetto gli attimi trascorsi insieme.