Alla fine, di sindaci se ne sono visti solo quattro (Taceno, Primaluna, Introbio e Vendrogno, oltre a rappresentanti di Moggio, Pasturo e Bellano). Dadati ha preso atto della "mezza" risposta e auspicato che i comuni lavorino "in armonia". Ma non è mancato un momento di contrarsto quando l’assessore ha visto tra i presenti il consulente dell’ufficio tecnico introbiese, a quanto pare poco gradito al membro della giunta provinciale.

Vista la scarsa risposta in termini quantitativi dei sindaci convocati, tra i presenti è emersa l’ipotesi di aggiornare l’incontro a settembre. Intanto però è emerso un aspetto rilevante: a disposizione di chi presenterà progetti connessi all’acqua ci sarebbero ben 400mila euro, grazie ai pagamenti effettuati regolarmente da anni da parte della Norda. Non si è discusso come previsto di confini, bacini idrografici e idrogeologici, competenze territoriali e quant’altro – anche perché rispetto ai paesi sede di concessioni (Introbio, Primaluna, Pasturo e Taceno) si sono aggregati oggi appena tre "esterni" come Vendrogno, Moggio e Bellano.

Se qualcuno pensava che allargando a tanti paesi la possibilità di "pescare" nei fondi della Norda ci sarebbe stata una grande partecipazione, l’esito ha detto invece che la questione riguarda prevalentemente proprio i comuni ai quali in qualche modo "spetta" un ritorno economico per lo sfruttamento dell’acqua presa dai loro territori.

Impressionante infatti, anche per "peso", l’elenco degli assenti oggi in Provincia: Mandello, Ballabio,  Barzio, Cortenova, Cremeno, Casargo ma anche Perledo e Parlasco (paese quest’ultimo di cui è sindaco il presidente della Comunità Montana Denti), Margno, Crandola e Cassina Valsassina.

Qualche idea di accordo è emersa, secondo i presenti alla fine il grosso dovrebbe andare come abbastanza logico a Introbio e Primaluna, ma anche Pasturo e Taceno riceveranno cifre significative. E qualche "briciola" arriverà anche a Vendrogno, Moggio e Bellano che oggi si sono presentati al tavolo messo a disposizione da Dadati.