Il dott. Gianni Bassi e la dott.ssa Rossana Zamburlin hanno improntato la loro riflessione sullo slogan: “ottimi lavoratori, pessimi amanti?”. Si è cercato di capire se sia possibile avere successo nel mondo lavorativo e, allo stesso tempo, essere felici in famiglia; se l’eccessiva concentrazione sul lavoro non limiti la vita di coppia ecc.
Ciò che è emerso con grande fragore è che il successo di ciascuno trae maggior beneficio se la persona è in grado di trovare un equilibrio tra il lavoro e la vita familiare.
E’ importante che entrambi i coniugi curino il rapporto di coppia , che entrambi trovino un tempo che sia solo loro, nel quale conoscersi e condividere obiettivi comuni .
La dott.ssa Adele Colmbo ha colpito la mia attenzione con una frase: “ …fare ogni cosa con entusiasmo tenendo unite nell’azione l’amore e l’intelligenza…”.
E’ importante che ogni azione che compiamo sia fatta sempre con amore e con intelligenza cercando di assaporare con consapevolezza ogni attimo; raramente al giorno d’oggi ci capita, proprio per la frenesia quotidiana con cui spesso affrontiamo le situazioni.
Con la dott.ssa Laura Manichedda si è toccato un tema assolutamente attuale: il coraggio / la difficoltà di saper dire di no . I genitori appaiono sempre più disorientati e sommersi dalle continue richieste di bambini ed adolescenti che sono esposti ad un turbinio mediatico.
Si è riflettuto sulla difficoltà d’impegnarsi quando sono presenti innumerevoli scorciatoie che permettono di ottenere ciò che si desidera senza faticare. La dott.ssa ha fatto notare come sia dannoso credere che sia possibile conquistare l’affetto delle persone a cui si tiene soddisfacendo sempre e comunque le loro aspettative. Di qui la necessità di saper dire no, anche se costa, anche se i figli possono non capire a breve termine ma riusciranno solo nel tempo a cogliere questo insegnamento .
Intervento in linea con quello precedente è quello della dott.ssa Rossella Semplici, che ha mostrato l’importanza del gioco e di come questo sia un’ottima palestra per conoscere il mondo e per stabilire relazioni con i coetanei e con l’adulto.
Rilevante è accostarsi al gioco recuperando il “fanciullino”, così come lo direbbe il Pascoli, che è in noi, spesso offuscato dal nostro lavoro e dagli interessi economici.
Durante l’esposizione è stato messo in luce come sia importante che l’adulto abbia il coraggio di lasciare libertà, di fare un passo indietro per lasciare il bambino libero di sperimentarsi.
Infine ha preso la parola il dottor Quisi il cui intervento prendeva le mosse dallo slogan:
“Il Vecchietto dove lo metto?”.
Ha mostrato l’evoluzione del concetto di vecchiaia: inizialmente come fase della saggezza, l’anziano era un orgoglioso patrimonio per l’Azienda. Oggi è un costo ed una spesa da annullare.
Questo ha fatto riflettere su come oggi molti anziani vengano abbandonati a loro stessi, si sentano soli e spesso i familiari vedano come unica alternativa le RSA.
Si è perciò cercato di riflettere sulle possibili alternative alle case di riposo e su cosa nel concreto possiamo fare noi ogni giorno.
L’apporto di ogni professionista è stato utile perché ha permesso di aprire nuovi orizzonti e riflessioni su diverse aree del nostro quotidiano.
Si ringrazia con entusiasmo tutti i relatori che hanno partecipato al convegno.
D.ssa SILVIA BOLIS