Fulmini, saette, pioggia, grandine e vento…un bel temporale coi fiocchi! Come da copione un classico temporale dovrebbe scaricare tutta la sua furia in un tempo massimo di un’ora per poi sparire. Eppure, da qualche anno la dinamica di questo spettacolare evento atmosferico sembra essere cambiata in maniera radicale, e l’attenzione si è spostata verso i tuoni e fulmini che hanno cambiato frequenza e ritmo ripetto al loro classico ed abituale rituale. Sulla nostra Valle i tuoni si espandono e rimbombano particolarmente e l’eco li fa apparire ancora più potenti e tetri.
I fulmini sono delle scariche elettriche improvvise e violente che si verificano tra due nubi oppure tra una nube e la superficie terrestre a causa di differenze di potenziale molto elevate nell’ambito dell’atmosfera. Il fenomeno si manifesta con un effetto luminoso (lampo) ed uno sonoro (tuono) che non vengono percepiti simultaneamente dall’osservatore a causa delle diverse velocità di propagazione della luce e del suono. Il lampo viene visto pertanto quasi istantaneamente, mentre il tuono viene udito dopo un intervallo di tempo tanto più grande quanto più è distante il fulmine. Dall’inizio del 2010 sono caduti quasi 500mila fulmini, alla media di quasi 2300 fulminazioni al giorno. Nel frattempo, anche questo scorcio iniziale d’agosto non sta certo vedendo una scarsa attività temporalesca, tutt’altro: nella sola notte tra il 3 ed il 4 agosto, ben 5mila fulmini si sono abbattuti. (meteorete-meteogiornale)
La nostra attenzione però si sposta sulla senzazione che ha l’uomo comune dei temporali, durante i quali – soprattutto quelli notturni – non si avverte più il classico tuono accompagnato dal silenzio che precede un altro tuono ma un sordo rumore unico. Un borbottare interminabile, grave e lungo tanto quanto il temporale stesso. Come una specie di tetro accompagnamento musicale che continua anche per ore impressionando i più sensibili e che, con la complicità della forte pioggia, vento e lampi, crea una atmosfera da film horror.
Dopo aver scambiato quattro chiacchiere con Adriano Plati di MeteoBarzio siamo giunti ad una spiegazione riguardo a questo fenomeno; il continuo borbottare è dato dalla vastità dei temporali, essendo essi molto grandi ed interessando un’area a volte grande quanto tutto il lecchese e la Brianza i tuoni prodotti in sequenza espandono il loro suono in tutta la zona interessata e danno la sensazione di un lungo tuono ininterrotto. Nulla di anomalo quindi, solo una tendenza dei temporali ad essere più grandi ed aspansi del normale.
Nelle foto di Diego Panzeri i fulmini del vasto temporale abbattutosi sulla valle l’altra notte