"Abbiamo parecchi interventi da fare in tanti Comuni, che oltretutto sono soggetti a sanzione da parte dell’Unione Europea in quanto non hanno le reti a norma" afferma Ermanno Buzzi. E tra questi. alcuni sono proprio in Valsassina, pur non rappresentando la maggioranza della trentina di realtà nel mirino. Poi Buzzi, in una intervista rilasciata a Valsassinanews, parla di Vendrogno: "Ha parecchie sorgenti superficiali, circa 25; è un tema che prima o poi bisognerà affrontare. Dovremo vedere quali dismettere e quali mettere in sicurezza".
Rincara la dose Piero Butti, già "storico" consigliere di minoranza nel paese: "A Vendrogno la situazione non è mai stata toccata; ogni anno, alla presentazione del bilancio sottolineavo come l’amministrazione non avesse messo nemmeno un centesimo per la sistemazione di una problematica grave come quella dell’acquedotto".
Ma c’è di più: nello specifico, gli abitanti di Vendrogno sono abituati a tariffe particolari, un "fisso" che da anni viene corrisposto in nome del fatto che l’acqua come dire, essendo abbondante "non costa nulla". Ma le normative comportano ben altro: contatori, prezzi fissi eccetera. E prima o poi (più prima che dopo) la nuova regolamentazione rischia di abbattersi come una mannaia su privati e attività del posto.
Insomma quella del piccolo paese dell’Alta Valle è tra le situazioni peggiori dell’intero territorio provinciale.
Sotto: l’intervista al presidente di Idrolario