"Bagatti avrà scritto quello che gli hanno dettato loro". Dove quel "loro" sottintende gli amministratori della giunta Rupani. Eusebio Marconi non ha digerito quanto contenuto nella relazione presentata dalla ditta DB Bagatti di Gallarate a proposito delle condizioni dell’ozonizzatore di Introbio (a causa delle quali è in vigore da settimane un’ordinanza del Comune che obbliga alla bollitura dell’acqua prima del consumo).

Quella perizia suonava come un atto d’accusa nei confronti della vecchia amministrazione introbiese, dunque proprio contro lo stesso Marconi. Che sulla vicenda ha però le (sue) idee chiare: "Bagatti è un tecnico capace ma le spara sempre a zero… Dalla cappella di un chiodo lui è capace di tirar fuori la Cappella Sistina. Ma questo (quello del trattamento delle acque, ndr) è mestiere mio e vi spiego io come funziona: l’impianto di cui si parla è stato collaudato alla presenza dell’ASL di Lecco, tutti si sono stupiti della sua qualità".

Ma parliamo di anni fa, Marconi…
"Ah se poi adesso non sono capaci di trattarlo non è colpa mia. Le dico di più: mi è stato riferito che c’è stato un guasto, la rottura di un tubo – cosa normale, che può succedere. Ma il fatto grave è che l’acqua è finita sul quadro comando. Sono pazzi? Ma come si fa a lasciare quegli armadi aperti? Gli armadi vanno chiusi, sigillati! Altrimenti con l’elettronica di questi tempi, che è pure un fatto positivo, si rischiano dei guai"

Rimane che la relazione della ditta di Bagatti parla di vostre scelte che ora portano a costi più onerosi per gli interventi.
"Ha scritto proprio così? Avrà scritto quello che gli han dettato loro. Ma poi guardi, il punto è questo: tutto il paese si lamenta del fatto che l’acqua ora come ora non è bevibile. Non si può lasciare Introbio con l’acqua inquinata".