Cinque domande secche, cinque risposte ampie e "senza filtro", com’è nello stile di Riccardo Benedetti. Tra "marziani", "quelli che la cultura", precedenti riunioni deserte, "martellate sulle dita" ed epitaffi, il direttore difende la "sua" Sagra. E guarda alla riunione convocata a giorni dal presidente della Comunità Montana Alberto Denti come ad una opportunità.
Sempre "se il confronto sarà per costruire e non per distruggere
Benedetti, dopo tanti anni non si è stufato di sentire tante osservazioni sulla Sagra?
Beh, direi di sì, anche se il fegato continua a rodere. Come si fa a non capire che avere una manifestazione che ti porta decine
Scherzi a parte, ci sarà qualcosa da migliorare…
Indubbiamente. Forse per prima cosa dovremmo far capire meglio all’esterno l’importanza della Sagra per il territorio sotto il profilo economico. divulgativo e sociale. Due esempi: la mostra sul Parco delle Grigne avrebbe così tanti visitatori se non inserita nella Sagra? Secondo esempio: quanti soldi attraverso la lotteria sono piovuti sulle nostre associazioni? Di questo tutti se ne dimenticano compresi, qualche volta, gli stessi beneficiati. A seguire, ovviamente, c’è l’annosa questione del coinvolgimento di potenziali espositori locali. Si può fare di più, si può fare meglio, si può fare tutto. Pensi, però, che qualche anno fa inviammo lettere a destra e a manca. Scopo: organizzare una riunione per capire i motivi per cui certe aziende non venivano più ed altre non erano interessate. Risultato: quella sera andammo a mangia
Provi a elencare una cosa ottima e una assolutamente che non va nella "vostra" Sagra
Il Presidente Denti è un amico che ho ritrovato dopo tanti anni. In passato giocavamo assieme a calcio. Ho quindi con lui un rapporto che non ho mai avut
Servirà se il confronto sarà per costruire e non per distruggere. Servirà se tutti capiranno che l’interesse prevalente deve essere quello di tutto il territorio e non quello di pochi. Servirà se smetteremo di praticare il nostro sport nazionale, quello di tirarsi le martellate sulle dita. Servirà se, finalmente, anzichè guardare ognuno alle carote del proprio orto riuscirà ad alzare lo sguardo. Una delle mie mete preferite è la Ventala, sopra la cappelletta del Lares Brusaa. Di lì si vede tutta la Valle, da Maggio a Introbio, da Introbio a Taceno e giù sino al Lago. La riunione la farei lì. Così, per una volta, potremmo vedere tutti gli orti messi assieme e chissàmmai……..