Come ormai tradizione la Mostra della Capra Orobica, organizzata a cura dell’Associazione Provinciale Allevatori di Como e Lecco con la collaborazione di vari enti, è l’appuntamento di novembre dell’Alta Valle, che quest’anno raggiunge l’ambito traguardo delle venti edizioni. Un fine settimana genuino e tipico che unisce alla pastorizia le tradizioni: nel fitto programma della mostra è prevista infatti anche una bellissima sfilata in costume d’epoca che riporta il paese alle sue antiche origini.
Come ogni anno a far cornice alla mostra che attira oltre 200 capi sono molte le iniziative anche in collaborazione con la Proloco del paese; sul versante culinario sabato mattina il percorso "Dai cereali alla tavola", poi "La capra a tavola" e la cena del pastore. La serata di sabato sarà accompagnata da un’esibizione musicale e dalla tradizione del Silvì della scuola primaria di Casargo. Molte altre iniziative riempiranno fino a sera anche la giornata di domenica.
Sotto: il programma ufficiale della manifestazione
Sabato 20
– ore 08.00 Arrivo animali
– ore 10.00 Percorso di educazione alimentare "Dai cereali alla tavola"
– ore 13.00 Inizio concorso Capra Orobica
– ore 17.00 Presentazione Mostra Fotografica "Cani da Pastore"
– ore 18.00 Santa Messa presso la chiesa di San Bernardino
– ore 19.00 La scuola primaria di Casargo e la tradizione del "Silvì"
– ore 20.30 Cena del Pastore
– ore 21.30 Esibizione musicale
Domenica 21
– ore 09.00 Valutazione capre e finale
– ore 10.30 Visita guidata alla Chiesa Romanica di Santa Margherita
– ore 11.00 "La capra a tavola" con i cuochi di Slow Cooking
– ore 11.30 Proclamazione campioni
– ore 12.00 Pausa pranzo
– ore 14.00 Sfilata in costume
– ore 14.30 Premiazione
La capra Orobica, detta anche Valgerola, è presente sul versante orobico e sul fondovalle della bassa Valtellina, oltre che nella valle Gerola, in provincia di Sondrio; alcune greggi sono presenti anche in provincia di Lecco, Como e Bergamo. Le origini sono sconosciute, oggi, dopo un periodo di contrazione numerica, è in aumento: a ciò hanno contribuito la valorizzazione del formaggio Dop "Bitto della Valtellina", la sua spiccata rusticità e il suo caratteristico aspetto. Il Libro Genealogico è stato attivato nel 1993, è’ in grado di valorizzare gli alimenti più grossolani e si adatta a vivere in ambienti molto difficili. Il suo latte, nella quota di circa il 10%, viene utilizzato per la produzione del famoso Bitto della Valtellina.
fonte: agraria.org
Il video della passata edizione