Secondo le statistiche dell’Istat, il 6.3% della popolazione valsassinese è di origine straniera. Su quasi 21mila abitanti, la Valle registra la presenza di quasi 1300 stranieri. A questi dobbiamo sommare quelli diventati italiani (circa una ventina) e i cittadini con doppia cittadinanza che sono italiani a tutti gli effetti anche se nati in una nazione estera. Il paese col maggior numero di stranieri presenti è Ballabio con quasi 300 cittadini non italiani, seguono Introbio con 225, Pasturo con 204 e Primaluna con 201.
A Morterone e Parlasco non ci sono stranieri.
Tra le nazionalità, la più numerosa è quella serba con 205 presenze in Valle, i kosovari sono 201, mentre il Marocco si piazza al terzo posto con 130 cittadini. Tra i sudamericani, gli ecuadoregni rappresentano il paese col maggior numero di presenze: 31, poi di seguito Perù, Colombia e Cuba.
Tutti i continenti sono rappresentati in Valle, cittadini di quasi tutti i paesi africani si incrociano per le vie valsassinesi ogni mattina per andare a lavorare; nelle scuole, ragazzi del Bangladesh imparano l’italiano insieme ai bulgari e i cinesi, nei bar si fa colazione sentendo parlare arabo o tedesco: insomma, la Valle è definitivamente multietnica e lo sarà sempre di più.
Il fenomeno è iniziato a metà degli anni novanta, quando le ditte valsassinesi hanno avuto necessità di assumere personale per il loro organico, cosi hanno iniziato ad arrivare i primi stranieri che in pochi anni si sono moltiplicati come numero e origine.
In molti lavorano nelle costruzioni, ma tanti lo fanno anche in fabbrica e qualcuno di loro lo fa in proprio con microimprese edili o attività di ristoro.
A scuola, le maestre non trovano grosse difficoltà a gestire i nuovi arrivati, i bambini sono accolti con entusiasmo dei loro compagni e in pochi giorni si adattano alla nuova vita.
Molti stranieri frequentano bar e fanno attività sportiva nelle diverse società della Valle, segnale che la voglia di adattarsi e far parte della società valsassinese esiste, ma quasi tutti gli stranieri cercano in qualche modo di osservare e mantenere vive le loro tradizioni, soprattutto tra le mura domestiche, dove musica e gastronomia sono ancora, in particolar modo per le prime generazioni, rispettate a regola d’arte.
Le seconde generazioni iniziano a essere meno legate alle tradizioni delle origini, un altro segnale positivo che dimostra come i "nuovi valsassinesi" hanno voglia di integrazione nella Valle che li ha accolti.
GLI STRANIERI IN VALLE |