L’operaio era nato a Bellano e viveva a Crandola con i genitori. Lunedì mattina verso le 10:30 stava lavorando per una ditta esterna, la Malugani Legnami di Pasturo (solo omonimi, non parenti) in un cantiere edile in via Ponte, a Perego. Mentre alcuni operai erano intenti a spostare un bancale di mattoni con una gru, per cause ancora in corso di accertamento avrebbero urtato un grossa trave portante, non ancora fissata, che è rovinata su Malugani. Purtroppo, a seguito dell’evento il malcapitato ha riportato lo sfondamento massiccio frontale rimanendo ucciso sul colpo.
E’ stato subito soccorso dai colleghi di lavoro ma per lui non c’è stato nulla da fare. Sono in corso le indagini da parte della stazione dei Carabiieri di Brivio e del personale dell’Asl di Lecco, per accertare l’esatta dinamica dell’evento. Per il momento l’autorità.giudiziaria ha disposto il sequestro del cantiere e il trasporto della salma presso la camera mortuaria dell’ospedale "Manzoni" per il successivo esame autoptico, che verrà eseguito dal medico legale Paolo Tricomi nella giornata di domani.
La tragedia fa seguito di poche ore a un primo dramma avvenuto a Crandola: l’incendio del Ciclamino Park nel quale è rimasta uccisa la 56enne Rosa Antonia Invernizzi. Ora questa seconda, incredibile tragedia che scuote un paese dI meno di 300 abitanti.
Marco abitava con i genitori, Domenico Malugani e Carmen Tantardini, a Crandola. La famiglia è composta anche da altri due figli: il maggiore Antonio, idraulico e Carlo, il più giovane, che lavora alla funivia delle Betulle. Era una persona benvoluta e molto attiva, amava la montagna e compiva frequenti escurzioni in quota.
Particolarmente colpito dall’evento il sindaco Lino Artusi – che già ieri era stato per tutta la mattina sulla scena del tremendo rogo del "Ciclamino". E’ toccato a lui dare la triste notizia ai parenti di Marco. "Non me la sono sentita di andare da solo, ho chiamato don Brunello, il parroco, che con me è venuto a casa dei Malugani anche per una parola di conforto". E’ stato naturalmente un momento difficilissimo per i genitori dello sfrortunato operaio, rimasti scioccati dalla comunicazione, improvvisa quanto inattesa, del lutto che li aveva colpiti. "Quando mi avete informato dell’avvenimento" prosegue Artusi "non ci volevo credere. Poi altri giornalisti mi hanno chiamato e ho dovuto arrendermi all’evidenza. Oltretutto Marco era di casa da noi, andava in montagna con i miei figli… Una tragedia. Sono davvero dei giorni maledetti per Crandola – conclude il primo cittadino – speriamo finisca qui".
I primi dettagli nell’articolo di Meranteonline [clicca qui per leggerlo]
che ringraziamo per la foto, qui sopra, del cantiere in cui è avvenuto l’incidente sul lavoro
SOTTO: MARCO MALUGANI SULLE SUE AMATE MONTAGNE