"Non è una questione politica, ma di carattere ambientale. Sia chiaro". Giancarlo Brumana è definitivo nella sua precisazione che vale da monito sia verso chi è nel mirino fin dall’inizio (il Comune) ma anche per chi volesse in qualche modo "cavalcare" la protesta che ha portato fino a oggi alla raccolta di oltre 300 firme contro le progettate mini centrali idroelettriche. "Vedo un botta e risposta tra Bertoldini e Caverio" prosegue il rappresentante del comitato "Salviamo i nostri torrenti" che marca in modo netto la distanza dalla politica della sua azione. "Noi siamo per la tutela dell’ambiente e in particolare degli alpeggi e dei torrenti, il resto lo lasciamo agli altri".

Parole senza amibiguità, esplicite e dichiaratamente "contro i partiti". Intanto il lavoro di base del comitato premanese continua. "Diversi di noi stanno raccolgiendo altre firme; non abbiamo un obiettivo preciso se non quello di portare un buon numero di sottoscrizioni all’assessore provinciale Signorelli, per poi verificare il da farsi con la Provincia".

Sembra di capire che le prime 300 siano solo il trampolino per arrivare a quota 5-600 e a quel punto presentarsi a Villa Locatelli con una base solida che, secondo il gruppo di oppositori al progetto, non potrà non essere tenuta in considerazione. E col Comune? "Da settembre attendiamo risposte alle nostre domande; finora abbiamo solo visto ripetere le stesse considerazioni" conclude Brumana "che però non riteniamo soddisfacenti".

SOTTO: il comitato discute con Signorelli in margine al consiglio comunale a Premana
Prossimamente un nuovo incontro (stavolta senza pesci sul tavolo?)