Diario delle facce senza rughe. la Bcc racconta 10 anni della nostra storia



Piacerà ai più giovani, questo libro raccontato da aziani e vecchie carte, raccolto da adulti ma che parla di ragazzi e ragazze, diciassettenni, ventenni. Alcuni già in posizioni importanti come potevano essere i parroci a quell’epoca. E’ sicuramente un facebook, nel senso letterale del termine, libro delle facce di cui sono disseminate le pagine. Sono i volti di chi per scelta, per caso o costretto si è trovato protagonista della Storia, quella che si studia e ci fa da memoria collettiva.

Eccoli quindi gli adolescenti e i giovanissimi alle prese con fatti che oggi chiameremmo eroismi, martiriI, sopravvivenza e ne riempiremmo i giornali e i media per giorni. Dai cassetti della Valle che si sono aperti a un gruppo di storici appassionati sono uscite testimonianze che raccontano il periodo tra il 1935 e il 1945. Anni di guerra infilatasi nella vita e nelle vette della Valsassina. La guerra in casa, ma anche quella combattuta lontano in Etiopia, Albania e Russia.

Grazie a uno sforzo corale (quasi tutte le famiglie della nostra area hanno partecipato) di chi ha messo mano ad angoli riposti per tirare fuori dai semplici ricordi di famiglia ai documenti degli archivi ufficiali, le mani esperte degli storici ne hanno tratto una pubblicazione di oltre 600 pagine, che ancora prima di essere stampata (è attualmente in tipografia) inizia ad essere richiesta dagli istituti e dalle biblioteche che si occupano appunto di documentazioni storiografiche.

A dare il via a questo lavoro di due anni è stata la Banca di Credito Cooperativo di Cremeno, con l’intento di celebrare il proprio centenario attraverso non solo la propria, di storia (un volume dedicato è stato già presentato in autunno) ma anche quella delle genti valsassinesi. Ha così onorato un periodo che in molti hanno difeso e celato con pudore, quasi ci fosse vergogna a dire che loro erano sopravvissuti a vicende che hanno drenato energie sovraumane.

"Ciò che hanno da dire – spiega uno degli autori, il pagnonese Cristiano Tagliaferri –  è sacro. Fortuna vuole che abbiamo trovato al momento giusto le persone disposte a parlare e che le motivazioni da noi esposte le abbiano convinte a rilasciare quell’unica intervista. In breve, considero le confidenze di chi mi ha dato udienza come dei ricordi rubati al tempo che, per rispetto, vanno esposti in un’unica soluzione e in modo che più persone ne possano far tesoro".

Il libro "1935-1945. Valsassina anni difficili" è un quadro, praticamente una fotografia dei fatti di allora; nelle sue pagine tutti hanno dignità, da qualsiasi parte si siano trovati a vivere quel periodo. E’ scientifico, ogni avvenimento viene collegato al documento che lo descrive e al luogo/istituzione che quel documento conserva. Lo hanno redatto Gabriele Fontana, Cristiano Tagliaferri e Wilma Milani.

E narra della Valsassina di quei tempi, con freschezza. Certo è la guerra quella descritta con i suoi 369 morti (su 15mila e seicento abitanti di allora) alcuni sui fronti stranieri, alcuni nelle esecuzioni sotto casa, altri sui sentieri della Resistenza, nei campi di sterminio e ai lavori forzati. E ci ricorda come importanti valori di civiltà nascano da vicende così drammatiche, come reazione. Insomma è un libro di fatti e quei fatti con la loro neutralità ci danno la dimensione di cosa significhino pace civile, democrazia e solidarietà.

Il libro verrà presentato il 28 gennaio prossimo durante una serata che si svolgerà al palazzetto di Barzio dalle ore 20:30, cliccando qui il programma

 

 

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